воскресенье, 26 июля 2020 г.

Vaccini sicuri anche dopo (rari) effetti collaterali. Ma per colpa del Covid un genitore su tre li ha rinviati

È un effetto collaterale raro, ma fa tanta paura a mamme e papà: dopo un vaccino può capitare che salga la febbre e, in concomitanza col rialzo di temperatura, compaiano convulsioni. Ma non c'è da preoccuparsi, perché queste non si associano a problemi successivi dello sviluppo, fisico o mentale: lo dimostrano dati pubblicati sulla rivista Neurology, confermando l'importanza di sottoporre i bimbi alle vaccinazioni raccomandate. Che ora, dopo lo stop forzato da pandemia, devono essere recuperate: dati della Società Italiana di Pediatria (SIP), dimostrano che un genitore su tre le ha rinviate.

Conferme di sicurezza

Lo studio sulla sicurezza dei vaccini arriva dal National Centre for Immunisation Research and Surveillance di Sydney, in Australia, e ha cercato di far chiarezza su uno degli effetti collaterali più temuti da parte di mamme e papà: «Una convulsione febbrile a seguito di un vaccino ha un grosso impatto, perché oltre a fare paura sul momento può portare molti genitori a evitare successive vaccinazioni», spiega l'autrice, Lucy Deng. Mettendo a confronto gli esiti a distanza di bambini che avevano avuto convulsioni febbrili nel giro di due settimane da un vaccino con altri che ne avevano sofferto per altre cause e piccoli di controllo che non avevano mai avuto convulsioni, l'esperta ha verificato che non c'è alcuna correlazione fra queste e lo sviluppo motorio, cognitivo e linguistico dei bambini, uno o due anni dopo. «Anche avere avuto le convulsioni prima di un anno di età oppure averne avute di prolungate (oltre i quindici minuti di durata, ndr) o, ancora, averne avute di successive al primo evento non si associa a problemi di sviluppo: un dato che deve tranquillizzare i genitori ed è importante soprattutto oggi, quando in molte aree vediamo il ritorno di focolai di morbillo e assistiamo alla comparsa di nuove patologie, come Covid-19, per le quali speriamo di poter avere un vaccino. Vaccinare i propri figli non deve far paura», osserva Deng.

Vaccini rimandati

Un invito alla tranquillità di fronte alle vaccinazioni ancora più essenziale in un momento in cui, stando ai dati di un sondaggio della Società Italiana di Pediatria in collaborazione con il portale pazienti.it, un genitore su tre le ha rinviate per colpa della pandemia (al Sud la cifra sale al 40 per cento). Hanno contato non solo la paura del contagio, ma anche le scelte organizzative delle strutture (in molti casi l'appuntamento è stato disdetto dal centro sanitario stesso, che spesso è rimasto chiuso) e la mancanza di informazioni sulla sicurezza del percorso vaccinale, non ricevute da quasi una famiglia su due. Penalizzati soprattutto i bimbi da zero a due anni e senza distinzioni fra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate: un gap da colmare al più presto, perché come spiega Rocco Russo, responsabile del tavolo tecnico sulle vaccinazioni di SIP: «Il calo delle coperture vaccinali del ciclo primario crea 'sacche' di soggetti vulnerabili a malattie che si possono prevenire facilmente, inoltre rischia di creare nei prossimi mesi un 'effetto imbuto' che potrebbe allungare i tempi di recupero delle sedute vaccinali ed esporre di più al rischio di contagi».

26 luglio 2020 (modifica il 26 luglio 2020 | 17:22)

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Source: Corriere.it

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