среда, 8 июля 2020 г.

Linate è un caso: l’aeroporto riapre il 13 luglio, ma manca l’autorizzazione

A cinque giorni dalla riapertura l'aeroporto di Milano Linate non ha ancora il via libera ufficiale all'avvio delle operazioni. Una settimana dopo l'annuncio del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti la società di gestione Sea e le compagnie aeree che volano nello scalo cittadino non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) o dal dicastero. È quanto apprende il Corriere della Sera da quattro fonti separate che sottolineano anche l'urgenza di una passo formale per procedere con i vari aspetti tecnici.

Il decreto del 12 giugno

C'è grande caos sul riavvio delle attività di Linate, chiuso dallo scorso marzo nell'ambito delle misure per il contenimento della diffusione del coronavirus nel nostro Paese e non ancora riaperto al traffico passeggeri. Il decreto del 12 giugno scorso della ministra dei Trasporti Paola De Micheli — «di concerto» con il ministro della Salute Roberto Speranza — prevedeva indirettamente la chiusura dell'aeroporto milanese fino alle 23.59 del 14 luglio. Con una nota ufficiale del 1° luglio scorso il dicastero «ha concesso il parere favorevole alla proposta dell'Enac alla riapertura dello scalo di Linate a partire dal 13 luglio».

Nessun via libera

Un'anticipazione del riavvio che sta creando non pochi problemi organizzativi per chi opera nella struttura: le compagnie aeree stavano ormai lavorando alla ripresa dei voli da agosto-settembre e ora devono ri-programmare i collegamenti, mentre Sea sta allestendo i vari percorsi per fare in modo che i viaggiatori rispettino le distanze ed evitino di incrociarsi tra loro. Ma una settimana dopo non c'è traccia di alcun via libera ufficiale. Il decreto interministeriale del 12 giugno stabilisce che l'Enac «può sulla base delle ulteriori esigenze di trasporto aereo, previo parere conforme del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, modificare e integrare l'elenco» degli aeroporti da far riaprire. Ma quella lista ad oggi resta ferma a quella di quasi un mese fa.

Poco spazio

A complicare la ripartenza di Linate sono i lavori all'interno del terminal: i cantieri hanno ridotto ulteriormente lo spazio a disposizione dei passeggeri. Per questo — dovendo far rispettare il distanziamento sociale di un metro — in Sea calcolano che potrebbero essere al massimo 6 i movimenti orari (3 partenze, 3 arrivi) contro i 18 attuali. Mancando un atto ufficiale non si sa ancora nulla sulla re-distribuzione degli slot (i diritti di decollo e atterraggio): due terzi sono in mano ad Alitalia e quindi a logica due partenze su tre dovrebbero spettare al vettore tricolore. Ma anche la stessa riorganizzazione di Alitalia presenta diverse complessità.

Il rebus

La compagnia aerea deve decidere che voli ri-spostare su Linate e cosa mantenere a Malpensa, l'aeroporto rimasto sempre aperto, anche durante il lockdown. Decisione che dovrà poi essere seguita da un messaggio a tutti i passeggeri prenotati con il quale comunicare che il loro viaggio partirà dallo scalo cittadino, peraltro dopo averli avvisati settimane fa che sarebbero partiti da Malpensa data la chiusura programmata di Linate.

lberberi@corriere.it

8 luglio 2020 (modifica il 8 luglio 2020 | 16:53)

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Source: Corriere.it

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