Nei momenti di difficoltà i sogni vengono in aiuto. E in tempi di pandemia, il progetto Dottor Sogni diventa 2.0 e grazie a Fondazione Theodora entra nella stanza dei piccoli pazienti, nonostante la distanza. La Fondazione da 25 anni si prende cura, attraverso il gioco, i sogni e i sorrisi delle emozioni dei bambini ricoverati in ospedale. A seguito dell'emergenza sanitaria ha dovuto sospendere le visite in ospedale, ma ha ideato il progetto che prevede tre nuovi servizi: video visite personalizzate dei Dottor Sogni ai piccoli; favole della buona notte, raccontate al telefono dai Dottor Sogni per stare loro accanto nel momento in cui la malinconia si fa sentire di più in reparto; e una serie di video appuntamenti con i Dottor Sogni pubblicati sul canale YouTube della.
Le prenotazioni su whatsapp
Per prenotare le video visite e le favole della buona notte i genitori dovranno semplicemente inviare un whatsapp al 366 6396886 oppure una mail a dottorsogni@theodora.it e attendere una conferma con data e ora dell'appuntamento. Portatori di una competenza che oggi, nella situazione di emergenza Covid-19 è più chiaro quanto sia utile a tutti sviluppare, ovvero la gestione emotiva della malattia, i Dottor Sogni usano l'arte, per costruire una relazione affettiva di sostegno alla cura dei piccoli pazienti, ma anche dei loro genitori e del personale medico e infermieristico. Una relazione che non mira a distrarre ma ad elaborare una sofferenza attraverso momenti positivi.
Scopo degli interventi dei Dottor Sogni è quello di far sperimentare che è possibile sorridere anche da ammalati e che anche quando non ci si dovesse riuscire, il panorama emotivo che si ha disposizione non ha come unico orizzonte le pareti della camera di un ospedale. Come a dire: quando entrano in una stanza i Dottor Sogni esce momentaneamente la malattia. Un vigoroso promemoria sul fatto incontrovertibile ma momentaneamente messo da parte che si è prima persone e solo dopo ammalati. Dice Emanuela Basso Petrino Consigliere Delegato di Fondazione Theodora Onlus: «In questo difficile momento per tutti noi, il nostro desiderio è quello di continuare a prenderci cura dei bambini in ospedale perché ora sono ancora più soli ed isolati, così come lo sono le loro famiglie. Da questo desiderio è nato il progetto "Dottor Sogni 2.0" sostenuto anche dalla nostra Ambasciatrice e Testimonial Margherita Buy ( https://www.youtube.com/watch?v=gMhURah4Jzg ). Ora più che mai non possiamo lasciare soli i bambini in ospedale, abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per garantire continuità alla nostra missione e continuare così a donare sogni e sorrisi ai bambini in ospedale. Aiutateci con una donazione su www.theodora.it, e il vostro 5×1000. Stateci accanto, grazie di cuore».
Antonio Panella, alias Dottor Pelosone, Coordinatore Artistico di Fondazione Theodora Onlus, spiega: «L'emergenza sanitaria ci ha messo di fronte al problema fisico di non poter superare le mura dell'ospedale per nutrire di fiducia la relazione con i bambini, le famiglie e il personale ospedaliero. Stiamo usando la tecnologia tramite video, il telefono per raccontare, suonare. È nei momenti di difficoltà che i sogni vengono in aiuto per costruire insieme nuove possibilità e soluzioni. Questo ci ha insegnato il nostro incontro con i bambini in ospedale e adesso più che mai è il momento di continuare a metterlo in pratica. La missione della Fondazione si basa su un'alleanza tra il personale ospedaliero e i Dottor Sogni, entrambi infatti perseguono, con strumenti diversi, lo stesso obiettivo, la cura, che non è sempre la guarigione, ma l'accompagnamento del bambino malato».
Il pediatra
E a questo proposito, ecco cosa ha scritto il dottor Momcilo Jankovic, che da più di 40 anni cura bambini e ragazzi con leucemie e patologie gravi e da sempre guarda con grande attenzione alla loro qualità di vita, considerando essenziale il beneficio non solo emozionale ma anche fisico che genera l'attività di Fondazione Theodora: «Cari Dottor Sogni, persone come voi sono in grado di prendere per mano i bambini e accompagnarli nel loro percorso, fate un'azione splendida. Il congiungimento di energia e di forze tra noi operatori sanitari e voi, che suggellate col vostro modo di essere presenti, io direi che è una formula magica, che ha portato a miglioramenti considerevoli sul piano qualitativo. Un bambino ricettivo è un soggetto collaborante, che avrà più possibilità di beneficiare delle terapie che noi diamo».
5 luglio 2020 (modifica il 5 luglio 2020 | 06:50)
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Source: Corriere.it
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