суббота, 7 марта 2020 г.

E-mobility, entro il 2032 la metà delle auto sarà elettrica

 
La transizione energetica viaggia più veloce di quanto si possa immaginare e, secondo il nuovo rapporto "Energy Transition Outlook" dell'ente di certificazione internazionale Dnv GL, entro il 2032, la metà delle auto vendute nel mondo sarà elettrica.
 
Inoltre, nel report annuale, è previsto che nel 2050 il trasporto stradale vedrà il 75% di veicoli in più, ma consumerà nettamente meno rispetto ad oggi, mentre una sempre più diffusa elettrificazione sarà responsabile nel lungo periodo di un cambiamento radicale della domanda energetica.
 
Insomma, nei prossimi anni si prospetta un cambiamento netto che si sta già diffondendo capillarmente nel settore automotive che vedrà, entro il 2027, metà delle nuove auto vendute in Europa alimentata ad elettricità.
 
Un risultato identico sarà poi raggiunto cinque anni più tardi in Cina, India e Nord America, riducendo dal 27% al 20% la quota di domanda energetica legata al settore dei trasporti.
 
Secondo il rapporto, ai vantaggi di tipo ambientale legati alla e-mobility si aggiungeranno anche quelli di tipo economico, con costi legati alla gestione e alla manutenzione inferiori rispetto a quelli delle auto convenzionali.
 
Prevista, nel corso dei prossimi cinque anni, anche una sensibile diminuzione dei costi delle batterie per i veicoli elettrici, mentre la capacità delle batterie di questi mezzi, tenderà a migliorare nel prossimo decennio fino a stabilizzarsi a un livello di 150 kwh/veicolo in Nord America, 100 kWh/veicolo in Europa, 50 kWh/veicolo in altre regioni.
 
Sempre secondo il rapporto Dnv GL, il costo totale di proprietà per i veicoli elettrici non subirà variazioni significative per i prossimi cinque anni e soltanto dopo il 2023 si registrerà un netto calo dei costi, più marcato per i veicoli commerciali.
 
Sul capitolo promozione della mobilità elettrica nell'arco dei prossimi dieci anni, secondo l'ente di certificazione, saranno soprattutto i Governi centrali a intervenire, sebbene in misure diverse e con politiche differenti che andranno oltre, ad esempio, alle detrazioni fiscali e ai vantaggi per la circolazione oggi già messi in campo per convincere gli automobilisti alla conversione verso una tecnologia più pulita e compatibile.
 
Per gli analisti, è soprattutto in Norvegia (oggi al vertice nella produzione di energia da fonti rinnovabili) e in Cina, che sono in atto forti politiche di incentivi, situazione che, secondo lo studio, si verificherà anche nel Vecchio Continente quando entrerà a pieno regime il piano Ue per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.
 
«Per accelerare la transizione energetica occorrono politiche a favore delle tecnologie sostenibili – ha sottolineato Stefano Crea, director market & industries di Dnv Gl, business assurance – Il rischio che si corre, altrimenti, è di non riuscire a essere in linea con le ambizioni dell'accordo di Parigi.
Stando infatti alle nostre previsioni, le emissioni globali collegate al consumo di energia saranno ancora lontane dallo zero netto entro il 2050 e, dunque, per invertire rotta sarà necessaria un'azione politica straordinaria.
Tutto concorre allo sviluppo di un futuro sostenibile, purché si agisca subito ed in comunione d'intenti». (m.r.)
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