суббота, 7 марта 2020 г.

A febbraio in calo il numero dei pedoni deceduti

 
A febbraio scende il numero dei pedoni deceduti a seguito di un investimento. Secondo il report dell'Osservatorio dell'Associazione sostenitori e amici polizia stradale dall'1 al 29 febbraio, sulla base degli incidenti rilevati dalle Forze di polizia e dalle Polizie locali, sono morti sulle nostre strade 23 pedoni, praticamente la metà rispetto ai dati di febbraio 2018 (ultimi dati Aci-Istat) quando i decessi furono 46.
 
La vittima più giovane è stata una ventenne investita a Milano da un tram, mentre il più anziano è risultato essere un 93enne a Carraie di Ravenna in Emilia Romagna e complessivamente, dei 23 pedoni deceduti ben 11 sono gli ultra65enni, a conferma che le persone più anziane sono quelle più a rischio.
 
I dati sono stati raccolti tra i referenti di Asaps sul territorio nazionale e dai mass-media, e devono essere considerati parziali (anche se indicativi), in quanto le cifre che saranno ufficializzate da Aci-Istat prenderanno in considerazione anche i decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente.
A febbraio sono stati 32 i casi di investimenti di pedoni ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, presso gli ospedali italiani.
 
Secondo l'Asaps, sul dato di febbraio 2020 ha sicuramente inciso l'attuale situazione dell'epidemia da "coronavirus", che ha comportato una riduzione degli spostamenti e dei viaggi per milioni di persone.
 
In calo anche il numero dei morti nelle "stragi del sabato sera", e sempre secondo l'Osservatorio dell'Asaps nelle due notti del fine settimana 29 febbraio e 1 marzo si sono registrati "solo" 3 incidenti con un morto e 7 feriti nelle 16 ore a elevato tasso di mortalità (dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle 22 del sabato alle 6 della domenica).
 
Questi dati più positivi molto probabilmente sono anche conseguenza della chiusura dei locali già il sabato notte con una fisiologica riduzione della movida notturna.
 
Passando alle rilevazioni effettuate sulle condizioni del conducente del veicolo che ha investito i 23 pedoni poi deceduti, dal report dell'Asaps emerge che nessuno era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio per il conducente in stato di ebbrezza alcolica), uno solo era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese precedente), in tre casi l'investitore è fuggito dopo l'investimento (rispetto ai 6 di gennaio), mentre in un caso l'investitrice era una minorenne.
 
Nella classifica regionale, il numero più elevato di pedoni deceduti si è registrato in Toscana (4 come a gennaio), seguita da Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Lazio (3), Calabria (2), ed Emilia Romagna, Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto con un decesso.
 
"Un dato così basso di decessi tra i pedoni è una buona notizia, seppur dovuta alla situazione difficile che molte regioni stanno vivendo a seguito del "coronavirus" – ha dichiarato Giordano Biserni, presidente Asaps – Siamo anche consapevoli che i dati diffusi da tutti i mass-media con le cifre di gennaio abbiano sicuramente fatto riflettere molti utenti della strada, che intendono modificare i propri comportamenti alla guida.
Dal primo gennaio al 29 febbraio sono stati complessivamente  69 i pedoni morti, un pedone al giorno non è più tornato a casa.
Ad oggi non siamo in grado di dire quanti morti siano stati provocati dalla distrazione da cellulare, un altro pericoloso "virus stradale".
La riforma del Codice della Strada è stata nuovamente calendarizzata per marzo alla Camera. Serve da subito la sospensione immediata della patente alla prima violazione, norma ferma in Parlamento.
E servono le divise sulle strade, sperando che questo dato "positivo" di febbraio non sia solo contingente e conseguenza di un problema serio e grave come il coronavirus". (m.r.)
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