Com'era la Terra primitiva? Piogge di roccia, venti che soffiano a 500 chilometri orari e oceani di magma profondi 100 chilometri. Temperatura elevatissime. Lo rivela lo studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dai ricercatori delle Università canadesi McGill e di York, insieme ai colleghi dell'Istituto indiano di scienze, educazione e ricerca.
Per Nicolas Cowan, dell'Università McGill, tra i coordinatori della ricerca, "questi pianeti infernali possono mostrarci come doveva apparire la Terra appena formata, prima di raffreddarsi". Lo studio è basato su simulazioni al computer effettuate sul pianeta esterno al Sistema Solare, K2-141b, un mondo roccioso poco più grande della Terra, in cui le previsioni meteo sono così estreme da modificare di continuo il suo aspetto, dalla superficie all'atmosfera.
Due terzi del pianeta, infatti, spiegano gli autori dello studio, sono continuamente esposti alla luce del giorno proveniente dalla stella madre, con temperature che possono raggiungere anche i 3.000 gradi. Talmente elevate, spiegano gli esperti, non solo da liquefare le rocce in lava, ma addirittura vaporizzarle.
Sul pianeta K2-141b, spiegano gli autori dello studio, avviene qualcosa di analogo al ciclo dell'acqua sulla Terra, che evapora per poi ricadere come pioggia. Solo che in questo caso al posto dell'acqua ci sono rocce.
Per verificare se la ricostruzione di questo tipo di mondi infernali è corretta, bisognerà attendere la prossima generazione di osservatori, come il telescopio spaziale James Webb di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e canadese (Csa), il cui lancio è in programma nell'autunno del 2021.
Source: meteoweb.eu
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