среда, 9 сентября 2020 г.

L’impegno nel sociale, le grandi parate e… le manette. Spezia, ecco Zoet

L’olandese classe ’91 è il nuovo portiere dei liguri. Con il Psv ha vinto tre campionati e una supercoppa, e nel 2016 è stato inserito nella formazione dell’anno della Champions League. Premiato per le sue attività a scopo benefico, nel 2015 ha passato una notte in carcere per una serata — finita male — con l’ex Genoa Lestienne

Per lo Spezia è un colpo da Champions, e non è un’esagerazione. Jeroen Zoet, l’olandese a cui i liguri hanno affidato la porta per le prossime due stagioni, è uno che ha tanta esperienza ad altissimi livelli. Classe ’91, scuola Psv, Zoet ha difeso per 7 anni i pali dei biancorossi di Eindhoven, dopo essersi fatto le ossa nel Waalwijk tra il 2011 e il 2013. Esplosivo, rapido, bravo nelle uscite, nel 2015-16 è stato inserito da Opta nella squadra dell’anno della Champions League insieme a Neymar, Messi e Ronaldo. Un premio per la campagna europea straordinaria degli uomini di Cocu, eliminati agli ottavi, ma solo ai rigori, dall’Atletico Madrid finalista in quella edizione. Nell’ultima stagione ha giocato in prestito all’Utrecht, e in estate sembrava vicinissimo al Besiktas, ma poi l’ha spuntata lo Spezia. Fuori dal campo, Zoet si definisce «un padre orgoglioso», è in prima linea per il sociale ed è sempre pronto a difendere dei compagni di squadra. Anche a costo di farsi arrestare

in campo

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La carriera di Zoet inizia praticamente da quando era un bambino: «Ha sempre sognato di fare il calciatore, e noi lo abbiamo aiutato in tutti i modi possibili», ha detto in un’intervista la madre, Didy. Dopo i primi passi mossi nel Veendam, sua città natale, a 15 anni arriva nelle giovanili del Psv («la mia seconda casa»), e diventa titolare in prima squadra nel 2013. In sette stagioni è protagonista nelle 3 vittorie in Eredivisie e nella Supercoppa del 2016. È però in Europa che si fa notare, attirando le attenzioni di diversi club del continente: nel 2015/16 il Psv arriva secondo ai gironi di Champions, dietro il Wolfsburg di Schurrle e Draxler, e dopo le prime tre giornate in chiaroscuro (vittoria sullo United per 2-1, sconfitte contro tedeschi e Cska), mette in fila due successi e un pareggio: Red Devils beffati e biglietto per gli ottavi in tasca. Il sorteggio dice Atletico, e l’eliminazione sa di occasione sprecata: doppio 0-0 tra andata e ritorno, miracoli su Griezman (anche in Olanda) e Torres al Calderon, ai rigori un errore di Narsingh — dopo 14 reti di fila — segna la fine della campagna europea per il Psv. Le sue prestazioni suscitano l’interesse anche del Napoli, che lo cerca periodicamente senza mai chiudere l’affare.

numeri

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Stagione 15/16 a parte, Zoet ha accumulato tanta esperienza europea negli anni alla Phillips Arena: le presenze nelle coppe continentali sono 48, tra Champions ed Europa League. Samir Handanovic, per citare un collega di una grande squadra, ha più presenze complessive (60) ma quasi la metà in meno nella competizione principale (14 contro 27). Non solo: tra under 21 e nazionale A può contare anche 32 presenze in Oranje. Niente male.

fuori dal campo

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Padre da un anno della piccola Ches Evi, nel 2015 è stato premiato come «Social Player of the Year» dalla Eredivisie per il suo impegno nelle iniziative benefiche: «Fare qualcosa per le persone che, a causa di disabilità o malattie, hanno una vita meno facile, per me è la cosa più normale al mondo». Curioso anche il suo discorso al ritiro del premio: «Ricevere questo premio mi fa piacere, ma niente più. Il mio status di calciatore è uno strumento utile e ne sono ben consapevole, e con me tanti colleghi di tanti club. Questo premio è per tutti noi». Il legame con i colleghi, soprattutto con i compagni di squadra, è sempre stato piuttosto solido. Forse anche troppo: sempre nel 2015, dopo una vittoria per 3-2 contro il Pec Zwolle, Zoet e Maxime Lestienne (ex Genoa) andarono a festeggiare il successo in un locale. L’esterno finì coinvolto in una rissa, e all’arrivo delle forze dell’ordine Zoet, da bravo portiere, ne bloccò l’intervento. Risultato: una notte in carcere e 600 euro di multa.

un nuovo capitolo

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A parte quest’ultimo episodio, Zoet ha lasciato un grande ricordo nell’ambiente Psv, come testimonia il video con cui la squadra l’ha voluto salutare: una raccolta di immagini con le giocate migliori degli ultimi sette anni. I commenti e i like sono stati migliaia. «Sono cresciuto qui e ho vinto trofei, ma ora è il momento di fare il passo successivo. Mi mancherà il Psv, ma allo stesso tempo non vedo l’ora di provare questa nuova avventura in un altro paese. Respirerò sempre biancorosso, i colori del ‘nostro’ Psv». Ora però, ci sarà anche da respirare bianconero.

Source: Gazzetta.it

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