Il mondiale fa tappa a Spa, la pista più lunga del Mondiale e una delle più spettacolari. Leclerc è l'ultimo vincitore: da Hamilton a Schumi fino a Jim Clark, quello che c'è da sapere
Poteva non far parte del campionato 2020 di F.1, condividendo mestamente la stessa sorte capitata a circuiti storici come Monaco o di Interlagos. Ma non è andata così e anche quest'anno, fortunatamente, nel weekend tra 28 e 30 agosto, si correrà il GP del Belgio a Spa. Una settimana prima del doppio impegno italiano a Monza (la gara il 6 settembre) e al Mugello (13 settembre). La storica pista belga è situata nelle vicinanze di Francorchamps — cittadina della municipalità di Stavelot nella regione boscosa delle Ardenne — e lì nel 1922 si è corsa la prima gara, in una configurazione molto diversa dall'attuale che è stata impostata a fine Anni 70. È il più lungo tracciato del Mondiale (7.004 metri) e quello con più variazione altimetrica: circa 100 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto. Di solito vengono premiate le vetture con un'elevata efficienza aerodinamica, date le alte velocità raggiunte nei rettilinei e le curve veloci che non impegnano troppo i freni.
Dalla Source alla chicane finale
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Pronti, via, e subito dopo la 'lenta' Source (curva 1) ne arrivano due veloci da percorrere in pieno e che strizzano lo stomaco: l'Eau Rouge e il Raidillon. E sempre dalla 1 si possono percorrere 1,8 chilometri in pieno gas fino alla staccata di Les Combes (curve 7-9), alla fine del rettilineo del Kemmel, dove sarà fondamentale avere tanta potenza e la differenza la fa il motore elettrico. Il terzo settore ha caratteristiche tecniche molto simili al primo — al contrario del secondo con diverse curve di media e medio-alta velocità — dove fondamentale è l'uso della Power Unit prima dell'ultima chicane: la Bus Stop. Ci sono due tratti dove è possibile utilizzare l'ala mobile per il sorpasso — nel rettilineo principale e sulla già citata Kemmel Straight — mentre le due curve più impegnative sono sicuramente l'Eau Rouge e Blanchimont, veloci e con grande accelerazione laterale.
Non solo Leclerc
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Nell'album dei ricordi, Spa vuol dire molte cose. Ma tra quelli più recenti dello scorso anno, dolci e (purtroppo) amari, ci sono sicuramente la prima vittoria in carriera e con la Ferrari di Charles Leclerc e la morte del pilota di F.2, Anthoine Hubert, dopo un incidente con Juan Manuel Correa, alla fine gravemente ferito. Per la Ferrari il GP del Belgio sarà il numero 998 in F.1, ma anche il 1000° per i suoi motori, che in due occasioni sono stati in gara senza che le vetture del Cavallino fossero in pista: nel GP degli Usa 1960 e in quello di Gran Bretagna sei anni dopo. La rossa vince qui da due anni consecutivi, contando anche la vittoria di Sebastian Vettel nel 2018. Preceduta dalla tripletta Mercedes con Lewis Hamilton (2015, 2017) e Nico Rosberg (2016). Tra gli altri trionfi storici si ricordano i quattro di Michael Schumacher con la Ferrari (1996, 1997, 2001 e 2002), e gli altrettanti, consecutivi, di Ayrton Senna su McLaren tra 1988 e 1991. Sempre sulla rossa, Niki Lauda vinse per due volte, nel '75 e nel '76. E non per ultimi, si ricorda la tripletta di Damon Hill (due con la Williams, 1993 e 1994, una con la Jordan, nel 1998) e le quattro vittorie consecutive di Jim Clark tra il '62 e il '65.
26 agosto — 16:43
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Source: Gazzetta.it
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