Venti tappe per un totale di 1539 chilometri e 26 mila metri di dislivello positivo che, divisi per venti, fanno 1300 metri a tappa
Tre volte il Monte Everest. Per la precisione, 544 metri in meno, che su un totale di 26 mila metri è una miseria. Questo il dislivello complessivo del Giro-E 2020, l'unico evento al mondo che ti fa vivere un grande Giro come un professionista. Anche se non ne hai la gamba, il fisico, il cuore, se non si è pagati per pedalare ma anzi paghi, se il Mortirolo, l'Etna o lo Stelvio li hai finora soltanto sognati. Merito delle bici a pedalata assistita, che grazie alla batteria e al motore elettrico garantiscono quel surplus di watt alla ruota che consentono imprese alla Froome o alla Nibali.
Le tappe
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Ma oltre il lato sportivo, permettono a tutti di vivere un'esperienza finora riservata ai campioni e ai loro gregari, di risalire l'Italia dalla Sicilia alle Alpi con la carovana rosa del Giro d'Italia, guardando le strade e i panorami del nostro Paese "da vicino", come solo la bicicletta consente. Come il Giro d'Italia, anche il Giro-E è stato posticipato a ottobre, tra il 4 e il 25. Le tappe previste inizialmente erano 18, ora sono diventate 20, per un totale di 1539 chilometri e, appunto, 26 mila metri di dislivello positivo; che, divisi per venti, fanno 1300 metri a tappa. Tenendo conto che ci sono due prove a cronometro, una in pianura e una con soltanto 200 metri di dislivello, si tratta di un profilo altimetrico di tutto rispetto. Le tappe più impegnative sono la seconda, Biancavilla-Etna, con 2200 metri di dislivello, la 14esima, Maniago-Piancavallo (2200), la 16esima, Trento-Madonna di Campiglio (2300), la 17esima, Prato allo stelvio-Laghi di Cancano (2600) e la penultima, la Busca-Sestriere, con ben 3700 metri di dislivello spalmati su appena 97 chilometri: una tappa che forse deciderà il Giro, ma che rimarrà nella memoria e nel cuore di tutti coloro che la saliranno con il Giro-E, a bordo delle bici a pedalata assistita che stanno rivoluzionando il mondo di intendere lo sport della bicicletta.
E-road
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Dopo il boom nel mondo della mountain bike, infatti, ora è il momento delle bici da corsa, chiamate e-road, che consentono a tutti di pedalare la domenica con gli amici (o il coniuge) più allenati, di affrontare salite altrimenti impossibili. Un nuovo modo di intendere la bici su strada.
1 agosto — 17:51
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Source: Gazzetta.it
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