суббота, 15 августа 2020 г.

Dovizioso e l’addio alla Ducati: “Non ho deciso in una notte. Ma non è un ritiro”

Andrea e le ragioni del divorzio: "Da 8 anni succedono certe cose, era arrivato il momento di decidere. Ora posso pensare solo al campionato"

"L'altro giorno mi sono forse espresso male, Gigi (Dall'Igna; n.d.r.) decide il futuro della Ducati, non il mio. La mia vita la decido io". Andrea Dovizioso il giorno dell'addio alla Ducati alterna espressioni di tristezza ad altre di sollievo. Lasciare la Ducati dopo 8 anni vissuti intensamente, tra gioie e delusioni, non può lasciare indifferenti, ma dopo avere passato lunghi mesi senza vedere davvero un interesse da parte di Borgo Panigale di continuare assieme, Andrea ha deciso di staccare la spina, senza aspettare che a farlo fosse la rossa. "Non è una decisione di una notte, non prendo mai decisioni di pancia" spiega.

Contropiede

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Prolungare quello che stava diventando uno stillicidio del resto non aveva senso, con una Ducati che non gli ha mai fatto un'offerta vera ("Ho preso la decisione perché si capiva") , andando nel frattempo a sondare sul mercato chiunque, da Marc Marquez un anno fa, fino a Maverick Vinales, Fabio Quartararo e Pol Espargaro, tornando anche su Jorge Lorenzo, prima di rivolgere l'attenzione in casa: promosso Jack Miller durante il lockdown ora sfoglia le margherite Francesco Bagnaia e Johann Zarco, al quale è bastato fare una gara bella per scalare immediatamente le classifiche: "Sono 8 anni che sono in Ducati e succedono cose e visto che continuamente ne succedono altre arriva il momento in cui devi decidere. Però questo non è il momento di parlarne, mi spiace non poter essere più esauriente" prova a svicolare Dovizioso. Che in queste 11 gare più che alle polemiche punta a inseguire il grande sogno. "Dal mio secondo anno in Ducati siamo saliti assieme e arrivati in cima. Non abbiamo vinto il Mondiale finora, ma ce lo siamo giocati. E io ho fatto questa scelta anche perché voglio essere focalizzato su questa stagione, non sono incattivito, imbronciato o incazzato, ma essere a posto con me stesso sì. E creare una situazione tesa nel box ora non serve".

Non è un ritiro

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Di sicuro, nella sua testa l'addio alla rossa non è anche un addio alle corse. "So quello che voglio, e io voglio correre. Non è un ritiro, ma le decisioni si prendono in base alle situazioni. Ci sono vari modi di correre, il mio è quello di provare a vincere il campionato e sono focalizzato solo su questo. Correre per correre non ha senso, deve presentarsi una certa situazione e poi decidi. Se non sarà possibile, vuol dire che non ci saranno state proposte interessanti. Non devo correre per guadagnare". Certo, c'è il fatto non secondario che al momento non ci sono molte moto libere: "In effetti c'è questo piccolo problema — scappa una risata ad Andrea -. Ma la decisione passa sopra le opzioni che ho in questo momento. Non c'è un piano B e questo ti fa capire come non sia una decisione presa pensando al futuro. Ma per noi era la miglior decisione, se poi si presenteranno situazioni interessanti vedremo, il motorsport è particolare, non si sa mai. E io ho la stessa voglia degli anni in cui mi sono giocato il Mondiale".

Mix di sensazioni

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Casey Stoner su Twitter ha preso le sue difese ("Tra piloti ci capiamo") e di sicuro il suo addio non lascerà indifferenti i tifosi della Ducati, dei quali in questi anni era diventato una bandiera. "Vivo un mix di sensazioni, in questi anni abbiamo vissuto momenti memorabili, fantastici, bisogna godere di tutto quello che abbiamo fatto. Ci sono state tante litigate ma anche tante soddisfazioni, in Ducati ho trovato persone stupende con le quali ho creato un rapporto bellissimo". Non con Gigi Dall'Igna, con il quale da tempo ormai il feeling era rotto. "Con Gigi abbiamo avuto comunicazioni di lavoro come ogni giorno, siamo professionisti e focalizzati sul lavoro, non facciamo dispetti ad altre persone".

Source: Gazzetta.it

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