вторник, 18 августа 2020 г.

Coronavirus, l’Oms: “Per monitorare le mutazioni è stato creato un gruppo di lavoro speciale”

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“Ci sono un sacco di ricercatori che stanno guardando alle sequenze” del coronavirus Sars-Cov-2 e a eventuali cambiamenti o mutazioni. Più di 75 mila sequenze complete di genomi virali sono disponibili pubblicamente a livello globale, da Paesi di tutto il mondo che stanno condividendo” queste informazioni. “Gli articoli che dicono che c’è una nuova mutazione possono fare paura. Ma cambiamenti nei virus ci sono tutto il tempo. Quello che è importante è che li stiamo tracciando. E’ stato recentemente formato un gruppo di lavoro speciale per guardare a ognuno di questi cambiamenti, a ognuna di queste mutazioni e dire quale di queste è importante, quale significa che il virus potrebbe potenzialmente comportarsi differentemente”.

A spiegarlo è stata Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus. “Quello che abbiamo fatto come organizzazione – ha evidenziato l’esperta rispondendo a una domanda sulle mutazioni di Sars-Cov-2, durante la conferenza stampa di oggi da Ginevra – è stato utilizzare e sfruttare l’esperienza di laboratori, virologi e scienziati che studiano il coronavirus, per capire cosa significano le mutazioni” che si presentano.

“C’è un cambiamento, nella mutazione D641G“, oggetto di studi secondo cui questa renderebbe il virus più contagioso e aggressivo. “E’ stata identificata per la prima volta a febbraio – ha ricordato – E’ il ceppo predominante circolato in Europa e Nord America, tornato in Asia di nuovo. Quello che è importante è che noi stiamo tracciando tutto questo”, ribadisce Kerkhove che avverte: “E’ un po’ pericoloso comparare i tassi di fatalità grezzi dei Paesi. Ci sono tutta una serie di ragioni per cui stiamo vedendo differenze di mortalità nel mondo“.

Resta il continente americano l’area del mondo più nel mirino di Covid-19. “Negli ultimi 7 giorni, la regione Oms delle Americhe rimane la più colpita, con il 53% di tutti i nuovi casi confermati e il 75% dei morti segnalati” a livello globale. A rilevarlo è l’Organizzazione mondiale della sanità, facendo il punto sull’andamento di Covid-19 nell’ultima settimana. Fra le aree in salita, la regione del Sudest asiatico, attualmente la seconda più colpita. Mentre nella regione del Mediterraneo orientale, dove il numero di casi era diminuito dalla fine di giugno al 10 agosto, negli ultimi 7 giorni si rileva un aumento del 10%.

Il numero di morti segnalati ha tuttavia continuato a diminuire in tutta la regione. A differenza di quanto invece è accaduto nella regione del Pacifico occidentale che ha registrato un grande aumento del numero di morti rispetto ai sette giorni precedenti, anche se l’area ha pesato per l’1% sul totale delle morti a livello globale. La regione africana infine registra una diminuzione sia del numero di casi che di morti nella scorsa settimana. Per via della recrudescenza di Covid-19 in molti Paesi, rileva l’Oms, si stanno reintroducendo misure di lockdown e restrizioni ai viaggi come parte degli sforzi per limitare la trasmissione del virus.

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Source: meteoweb.eu

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