суббота, 25 июля 2020 г.

Sicilia, la regina dell’estate. La rivincita del Molise e  dei borghi: le vacanze 2020

L'ultimo week end del mese ha segnato il primo bollino rosso della stagione turistica, nonostante quasi un italiano su quattro abbia rinunciato a partire a luglio per le vacanze. Secondo l'ultima analisi Coldiretti/Ixé, con le ultime partenze i vacanzieri sono saliti a 13,5 milioni, ma rispetto all'anno scorso il calo è del 23%, complici le difficoltà economiche e la paura di nuovi contagi. Dei 24 milioni di persone che si muoveranno quest'estate (una persona su due non andrà in vacanza), l'86% rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all'estero, contro il 26% del 2019. Perché se l'emergenza sanitaria non ha frenato del tutto il desiderio di vacanza, ha però modificato la scelta delle mete.

Sicilia, la regina dell'estate

Natura, grandi spazi e senso di «sicurezza». Rispetto al passato, gli italiani sembrano premiare quelle regioni e quelle zone del Paese in cui il virus ha avuto un impatto minore o che offrono aree interne scarsamente popolate in cui il distanziamento è più facilmente garantito. È il caso, per esempio, di Umbria e Friuli, che quest'anno hanno visto aumentare considerevolmente i loro flussi turistici. Ma la regione che si preannuncia come la regina di questa particolare stagione post-Covid è la Sicilia, pronta ad ospitare quasi 3 milioni di turisti contro i 2 milioni e 700 mila dell'anno scorso. Il Molise, premiato dal New York Times che lo colloca al 37° posto tra le 52 mete da visitare nel 2020, raddoppia, addirittura, il numero di turisti. È la rivincita della regione con il record negativo in tutte le classifiche sul turismo e che, mediamente, come rileva l'Istat, conta solo 450 mila presenze l'anno (e l'8% di stranieri). Nella classifica delle mete dell'estate 2020 balzano poi la Puglia e la Campania, ma registrano un saldo negativo rispetto al 2019 con, rispettivamente, -10% e -22% di turisti. Bilancio negativo anche per Sardegna (-14%) e Lombardia; quest'ultima ha addirittura 800 mila turisti in meno rispetto al 2019. Non va meglio al Lazio (saldo negativo di 780 mila), alle Marche (660 mila) e all'Emilia Romagna (640 mila turisti).

La rivincita dell'Abruzzo e dei borghi

L'Abruzzo porta invece a casa una delle migliori performance turistiche: quest'estate saranno circa 740 mila i turisti italiani che la visiteranno, il 15% in più rispetto all'anno scorso. Lo ha annunciato l'assessore al turismo Mauro Febbo e il presidente Isnart-Unioncamere, Roberto Di Vincenzo, ma il dato è confermato anche dagli operatori economici del settore che iniziano a registrare flussi importanti di turisti. Dopo la pandemia — come ha osservato Febbo — la regione «sarà visitata soprattutto da lombardi e piemontesi», che scelgono l'Abruzzo per praticare sport dopo il lungo stop dell'attività fisica all'aria aperta impedita durante il lockdown, e per dedicarsi alle bellezze naturalistiche.
Vigneti, ulivi secolari, casali in pianura e malghe in montagna, pascoli e terrazzamenti. Il patrimonio paesaggistico e culturale nazionale è un forte elemento di attrazione turistica per gli stranieri, attratti dai piccoli borghi e dal turismo enogastronomico Made in Italy ma che, per effetto della pandemia, oggi sono gli stessi italiani a riscoprire. «Forzati» al turismo di prossimità, sarebbero due italiani su tre (66%) secondo Coldiretti a fare pausa nei borghi, alla ricerca del distanziamento sociale e di prodotti e tradizioni meno conosciuti. È forse questa la via italiana necessaria per affrontare la gravissima crisi che il turismo italiano sta affrontando, «un modello di sviluppo che provi a interpretare i nostri principali asset in chiave contemporanea senza snaturare l'identità del Paese», come ha suggerito Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano. L'associazione, la più antica (1894) di promozione del turismo del nostro Paese, sta infatti lavorando a un modello di borgo, grande tema di appartenenza territoriale, legato però alle moderne caratteristiche del viaggiatore: sempre connesso e più educato e rispettoso dell'ambiente.

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La crisi delle città d'arte

Drammatica, invece, è la situazione nelle città d'arte che negli ultimi anni hanno vissuto di turismo straniero, extra Schengen e soprattutto americano. Per loro gli effetti della pandemia si sono fatti sentire pesantemente: le città d'arte viaggiano su un calo del 70-80% delle presenze rispetto a un anno fa. «Molti hotel qui non hanno neanche riaperto. Io stesso — avverte Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e al vertice del gruppo Sina — ho riaperto 6 alberghi su 11, ma non a Roma». L'analisi del presidente dei flussi turistici in questa prima parte dell'estate del Covid è sconfortante. «Nei week end le località balneari, lacuali, montane stanno performando decentemente — continua —. Il problema è negli altri giorni della settimana. Gli italiani si stanno muovendo, ma anche il mercato europeo è in crisi: di inglesi non c'è traccia, lavoriamo con tedeschi, svizzeri, belgi ma, Germania a parte, stiamo parlando di Paesi da piccoli numeri».

La durata della vacanza

Si riduce del 10% la durata media della vacanza principale (9 notti contro le 10 del 2019). Si dimezza il numero di coloro che faranno da 8 a 14 giorni di vacanza (16,9% vs 34,0%), con un travaso pressoché speculare verso coloro che passeranno da 4 a 7 notti fuori casa (da 41,8% a 57,1%) o si potranno permettere un week end o poco più (da 5,2% a 7,8%). Cala anche il numero di coloro (2,0% contro il 9,4% del 2019) che, oltre alla vacanza principale, durante l'estate faranno anche delle vacanze brevi. La vacanza sarà più breve perché il budget è ridotto (60,6% degli intervistati), perché parte delle ferie è stata consumata durante il periodo di lockdown (59,8%), perché si dovrà lavorare, in quanto l'azienda quest'estate non chiuderà (16,1%). Questi i dati dell'indagine realizzata da Federalberghi con il supporto tecnico dell'Istituto ACS Marketing Solutions ed effettuata dal 13 al 16 luglio con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ad un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativo degli oltre 60 milioni di connazionali, maggiorenni e minorenni.

25 luglio 2020 (modifica il 25 luglio 2020 | 19:46)

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Source: Corriere.it

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