понедельник, 29 июня 2020 г.

Usa, la Corte Suprema boccia la legge restrittiva sull’aborto della Louisiana

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — La maggioranza dei giudici (5 contro 4) ha stabilito che la norma, approvata nel 2014, contiene vincoli contrastanti con il diritto costituzionale all'interruzione di gravidanza, fissato per tutto il territorio nazionale dalla storica sentenza del 1973, Roe v. Wade.

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La decisione di oggi, lunedì 29 giugno 2020, è molto importante, perché dirime una questione che si trascina da anni. In sostanza la normativa della Louisiana autorizza cliniche e ambulatori a praticare l'aborto solo se possono appoggiarsi a un ospedale in grado di garantire cure di urgenza in caso di complicazioni per la gestante. Sulla carta questo requisito dovrebbe assicurare una maggiore coperture alle donne che entrano in sala operatoria. In realtà lo Stato della Louisiana lo ha usato per far chiudere tutte le cliniche del territorio, tranne una. Quasi tutti gli ospedali dello Stato, evidentemente condizionati dal governo locale, si sono rifiutati di offrire assistenza, il cosiddetto «admitting privileges», costringendo le donne a cercare strutture più accoglienti in altri Stati.

La Corte spezza questo blocco artificiale e fissa un precedente fondamentale. La prima legge simile a quella della Louisiana fu adottata in Missouri nel 1980. Per anni restò un caso isolato, fino all'ondata anti-aborto degli anni Dieci. Oggi legislazioni che ostruiscono il diritto alla scelta sulla natalità sono in vigore in Missouri, North Dakota e Utah. In altri sei Stati, invece, sono in corso contenziosi giuridici: Tennessee, Texas, Alabama, Mississippi, Oklahoma, Kansas.

La sentenza sulla Louisiana non era scontata, visto che cinque giudici su nove fanno parte del blocco conservatore. Ma, come era successo nelle scorse settimane sui diritti degli omosessuali e sui figli dei migranti, è risultato decisivo il voto di John Roberts. Il presidente della Corte, di orientamento repubblicano, si è schierato con i quattro magistrati liberal. E' un colpo al movimento «pro-life» che negli ultimi anni ha intensificato l'offensiva contro l'aborto. Donald Trump, dopo una serie di oscillazioni, sta cavalcando questa onda, naturalmente anche in chiave elettorale. Non a caso ha nominato due giudici iper restrittivi sul tema, come Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh. Ma per ora non è bastato.

29 giugno 2020 (modifica il 29 giugno 2020 | 18:02)

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Source: Corriere.it

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