четверг, 5 марта 2020 г.

Rinvio del referendum  del 29 marzo: oggi decide  il Consiglio dei ministri

Dopo la chiusura delle scuole, potrebbe arrivare oggi la decisione su un altro tema caldo del momento, lo slittamento o meno del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, previsto per il 29 marzo. La questione è sul tavolo del Consiglio dei ministri, convocato per questa mattina, che potrebbe prendere una decisione già oggi o rinviarla a fine settimana.

I timori sulla campagna

La data del 29 marzo è considerata troppo ravvicinata, data l'emergenza sanitaria, che impedirebbe una vera campagna informativa ai cittadini. Le forze politiche sono divise e se nella maggioranza sono molte le voci di chi vorrebbe mantenere fisso il termine previsto, in diversi chiedono uno slittamento anche tecnico, di poche settimane. Tra i contrari alla conferma del voto c'è il Partito radicale, che ha scritto in una nota: «Votare il 29 marzo e' un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, cosi' come configurato dall'articolo 294 del codice penale. Siamo di fronte a una violazione del diritto dei cittadini ad essere informati».

Il no di Forza Italia

Una delle ipotesi è far slittare il referendum e abbinarlo alle elezioni regionali. Ipotesi respinta da Forza Italia, come spiega il senatore Andrea Cangini: «Prima hanno cercato di impedirne lo svolgimento, poi hanno cercato di silenziarlo, ora cercano di falsarne il risultato. L'idea, cara al Movimento 5stelle, di abbinare il referendum sul taglio della rappresentanza parlamentare alle prossime elezioni regionali è inaccettabile: si vota solo in 5 regioni e il risultato sarebbe perciò falsato a livello territoriale».

Lo scontro politico

Lo scontro sul referendum è stato finora soprattutto di natura politica. Perché si pensava che, nell'attesa del probabile sì al referendum, che taglierebbe di molto il numero dei parlamentari, un'eventuale accelerazione verso il voto porterebbe al rinnovo del Parlamento con le vecchie regole. E in tal caso ci sarebbe un numero superiore di seggi, il che potrebbe essere allettante per chi teme di non essere rieletto nelle nuove Camere di dimensioni più ridotte. Ma il diffondersi del coronovirus sta mettendo in discussione anche questi giochi politici e al momento resta difficile immaginare una crisi di governo durante un'emergenza di portata nazionale, che non si prevede di rapida soluzione.

5 marzo 2020 (modifica il 5 marzo 2020 | 09:59)

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