пятница, 6 марта 2020 г.

L’iPhone ora carica anche Android, l’esperimento riuscito di un’azienda denunciata da Apple

L’iPhone ora carica anche Android. Project Sandcastle un esperimento che è riuscito a unire i due opposti del mondo mobile: il telefono della Mela e il sistema operativo del suo avversario di sempre, Google. L’effetto è curioso: fa strano vedere il melafonino con la sua interfaccia classica che poi, dopo una cascata di linee di codice, mostra il robottino verde.

Solo su iPhone 7

Nato dalla Corellium, una società di cybersicurezza già denunciata da Apple, Project Sandcastle è solo un inizio ma anche una pietra miliare per chi mastica codice. Al momento poi le funzioni sono molto limitate. Il sistema per ora gira solo con iPhone 7 e 7 Plus e molte delle caratteristiche del telefono non vengono rilevate. La fotocamera, per esempio, non va così come l’audio, il Bluetooth o la connessione cellulare. Anche la Gpu, la scheda grafica, non viene rilevata. Una connessione con l’esterno però c’è: l’Android-iPhone è in grado di connettersi in Wi-Fi.

Il nodo del jailbreak

Per penetrare nel sistema, il primo passo è stato usare il jailbreak Chekra1n che, semplificando, rompe le barriere imposte da Apple e permette un controllo completo fino al cuore del telefono. È qui che si inserisce il lato illegale della faccenda: fare il jailbreak non è permesso dalle leggi per la tutela del copyright di diversi Paesi (Stati Uniti inclusi) ma c’è di più. Per caricare Android sull’iPhone bisogna utilizzare la piattaforma proprietaria di Corellium ed è qui che Apple è entrata in scena.

La causa di Apple

A quanto dichiarato da Corellium, il suo software serve solo a sviluppare per iPhone. Virtualizza infatti il melafonino sui computer Linux, crea, insomma, una copia di iOS così da rendere il lavoro più facile. Una posizione con cui Apple non è d’accordo tanto che in agosto e poi in dicembre ha denunciato l’azienda per aver copiato la sua proprietà intellettuale «in modo ogni minimo dettaglio». Stando sempre a Cupertino, «L’attività di Corellium si basa interamente sulla commercializzazione della replica illegale del sistema operativo protetto da copyright e delle applicazioni che girano su iPhone, iPad e altri dispositivi Apple. Per quanto Corellium si ritenga il fornitore di uno strumento di ricerca per coloro che tentano di scoprire vulnerabilità nella sicurezza e altri difetti nel software di Apple, il suo vero obiettivo è trarre profitto dalla sua palese violazione. Lungi dall’aiutare nella correzione delle vulnerabilità, Corellium incoraggia i suoi utenti a vendere qualsiasi informazione scoperta al miglior offerente».

Un futuro incerto

Nonostante le faccende legali, Project Sandcastle è e rimane un bel risultato per questo mondo mobile diviso nettamente in due. A ben vedere poi oggi è perfettamente legale caricare Windows sul Mac e gli strumenti per farlo vengono offerti proprio dalla Mela. Potremmo quindi immaginare che in futuro anche il robottino potrà mordere il frutto non più proibito. Non che ce ne sia bisogno visto che iOS gira a perfezione, però, per chi gradisce personalizzare i propri strumenti digitali, sarà un gran momento.

5 marzo 2020 (modifica il 6 marzo 2020 | 10:12)

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