среда, 4 марта 2020 г.

Cristiano Ronaldo vola dalla mamma che sta male e poi torna a Torino

Alle cinque della sera, l'auto con a bordo Cristiano Ronaldo, la compagna Georgina e Cristianinho, il più grande dei suoi figli, imbocca la rampa del pronto soccorso dell'ospedale Nélio Mendonça di Funchal, sull'isola di Madeira, lui scende e si fionda nel reparto di terapia intensiva: dall'alba di ieri ci è ricoverata la mamma, Maria Dolores dos Santos Aveiro, 65 anni, colpita da un ictus ischemico. Sottoposta a intervento chirurgico, è in condizioni serie, ma cosciente. «Sta un pochino meglio», dirà più tardi Hugo, fratello maggiore di CR7. Che farà il punto alle otto, via twitter: «Grazie per tutti i messaggi di sostegno per mia mamma. È stabile e si sta riprendendo. Io e la mia famiglia vogliamo ringraziare i medici che si prendono cura di lei e ora chiediamo un po' di privacy».

Ronaldo era decollato da Torino sull'aereo privato che l'aveva portato in mezzo all'Atlantico, sull'isola dove è nato, saltando l'allenamento con la Juve. Sull'uscio della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, poi rinviata. Anche se Sarri gli aveva lasciato carta bianca «È un caso strettamente personale, se potrà essere disponibile dipende dalla risoluzione o meno del suo problema. Quando torna, se vorrà, ci farà sapere». È ripartito a tarda sera e ci sarebbe stato, anche se la mamma è sempre la mamma, e Maria Dolores anche di più: «Lei ha sempre avuto l'ultima parola», confessò Ronaldo. Non manca mai, basta sfogliare l'album di famiglia, tra foto e parole. Messo l'autografo con la Juve, c'è lei al centro dello scatto, sullo sfondo dello Stadium, con attorno Cristiano, Georgina e Cristianinho. Presente, fin dal primo passo della carriera. Con il dodicenne Ronaldo che, planato a Lisbona per giocare nelle giovanili dello Sporting, le telefonava ogni sera: «La nostalgia ti passerà, sei nato per giocare», le diceva, confortandolo. Fino al primo contrattato al Manchester United, e il rinnovo, con i quali il campione mantenne la promessa, fatta a mamma: una casa tutta nuova, nel quartiere residenziale di San Gonçalo. Al civico numero 7, ovviamente. Più che legati, due destini annodati, alimentando il gossip, alla rottura con Irina Shayk: quel capodanno da mamma Dolores, la modella proprio non lo voleva passarlo.

E pensare che, quel figlio neanche l'avrebbe voluto, nel racconto che ormai s'è fatto leggenda: «Quando scoprii di essere incinta di Cristiano, andai da un medico per l'interruzione di gravidanza, ma si rifiutò. Avevo 30 anni e tre figli, e non mi sembrava il caso di allargare la famiglia, visto che non ce la passavamo bene». Provò ad abortire, si narra, bevendo birra calda e correndo a perdifiato, ma niente. «Se la volontà di Dio è questa, che nasca». Da lì in poi, l'ha difeso, contro tutto e tutti. Dal pestone dell'avversario che lo fece fuori dalla finale degli Europei: «Nel calcio bisognerebbe prendere la palla» twittò. Alle sparate dopo l'ultimo pallone d'Oro a Messi: «Nel calcio c'è la mafia, altrimenti mio figlio ne avrebbe vinti di più». Operata di tumore al seno, scrisse una biografia: «Mae coragem», madre coraggio. Le servirà anche stavolta.

3 marzo 2020 (modifica il 4 marzo 2020 | 08:20)

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