воскресенье, 1 марта 2020 г.

Coronavirus, in Italia superati i mille contagi (29 i morti)

«Ci sono quattro nuovi guariti in Liguria», annuncia il commissario per l'emergenza del coronavirus, Angelo Borrelli, al termine di un'altra lunga giornata passata in trincea. E ora così sono saliti a 50 i guariti in tutta Italia. Purtroppo, però, salgono anche i decessi: erano 21 venerdì, ora siamo arrivati a 29. Altri 8 anziani, 5 uomini e 3 donne, di età compresa tra i 79 e i 90 anni, non ce l'hanno fatta. Tutti gli 8 nuovi decessi — 6 in Lombardia (4 uomini e 2 donne) e 2 in Emilia-Romagna (un maschio e una femmina) — «sono collegati al focolaio lombardo», fanno sapere dalla Protezione civile. Il totale delle vittime è salito così a 29 (23 in Lombardia, 2 in Veneto e 4 in Emilia-Romagna), ma attenzione: questo numero potrà essere confermato solo dopo che l'Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva dei decessi. Perché la verità è che non si sa ancora se tutte queste persone anziane, risultate positive al test del virus durante il ricovero, siano morte «per» il coronavirus, cioè proprio a causa dell'infezione contratta, oppure «con» il coronavirus. E cioè che, pur in presenza dell'avvenuto contagio, siano spirate a causa delle altre gravi patologie contro cui combattevano da tempo in ospedale.

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In tutto, comunque, da quando è cominciata l'emergenza, sono 1.128 le persone risultate positive al coronavirus, secondo gli ultimi dati diffusi ieri da Borrelli. Tolti i guariti (50) e i deceduti (29), dei 1.049 restanti — dice il capo della Protezione civile — il 52%, 543 persone contagiate, si trova ora in isolamento domiciliare; altre 401 persone, il 38%, sono invece ricoverate con sintomi; infine, il 10%, 105 persone, sono attualmente in terapia intensiva. Secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, «i casi che oggi segnaliamo sono casi che hanno contratto infezioni prima che adottassimo le misure». Cioè prima che il governo, con l'ausilio degli scienziati, mettesse mano al pacchetto di chiusure. Stiamo parlando, però, di appena una settimana fa. «E l'effetto delle misure che abbiamo adottato non ce lo attendiamo prima di 8-10 giorni», ha concluso Brusaferro. Solo allora forse ci potrà essere un miglioramento della situazione.

Ma vediamo in dettaglio: sui 1.128 casi di positività accertati in totale in Italia, 615 finora riguardano la Lombardia, 217 l'Emilia-Romagna, 191 il Veneto. Così il governatore Luca Zaia è preoccupato: «Gli algoritmi ci danno un'impennata dei contagi. Fino ad ora abbiamo cercato di circoscriverli, ma è emblematico il caso di Treviso, con il contagio avvenuto all'interno di un ospedale». La Lombardia, invece, al nono giorno di epidemia, passa al contrattacco con ulteriori misure. Innanzitutto un ospedale dedicato esclusivamente al coronavirus come a Wuhan. E ancora: assunzione di medici e infermieri pensionati; reclutamenti e spostamenti da una struttura all'altra di personale sanitario specializzato; l'apertura di un centro per la quarantena dei pazienti guariti. La battaglia sarà ancora lunga, ma ci si prepara: «Immaginiamo non solo di avere dei reparti dedicati ai casi di coronavirus, ma valutiamo proprio di individuare alcuni presidi ospedalieri dove collocare i pazienti affetti da coronavirus», ha rivelato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. Non è ancora chiaro quale possa essere la struttura scelta, anche se il «Sacco» di Milano sembra il candidato più plausibile, magari con l'aggiunta di un altro nosocomio all'interno della zona rossa del Lodigiano. «Anche l'Oms — ha spiegato Gallera — consiglia per la specificità e per la garanzia degli operatori sanitari di avere un ospedale dedicato».

Ma non è finita: la necessità urgente di «preservare il personale specializzato», dal momento che oltre il 10 per cento dei contagi in Lombardia riguarda proprio personale sanitario ora in quarantena, porterà altre novità. In particolare si cercano infettivologi, pneumologi, internisti, specialisti di medicina d'urgenza. Così l'assessore Gallera ha parlato di una richiesta già fatta al governo di «avere la possibilità di assumere pensionati, sia medici che infermieri». Infine, da martedì 3 marzo, l'ex ospedale militare di Baggio inizierà ad accogliere i pazienti guariti dal virus che devono affrontare la fase della quarantena. Un allarme importante, però, arriva da Cremona: «Ci sono pazienti in condizioni gravi. La maggior parte sono anziani con altre patologie sottostanti, ma la regola non è il 100% — ha detto ieri Angelo Pan, direttore dell'Unità malattie Infettive —. Infatti c'è anche qualche giovane in terapia intensiva».

Nel Centro-Sud, invece, l'Iss ha accertato i primi due casi in Umbria, uno in Puglia, Calabria, e Abruzzo: l'uomo di Torricella (Taranto) proveniente da Codogno, un signore di Cetraro (Cosenza) rientrato in pullman dal Nord Italia, e la ricercatrice lombarda ricoverata in isolamento all'ospedale dell'Aquila. Allo Spallanzani di Roma, infine, è entrata la famiglia di Fiumicino, mentre è stato dimesso Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre. Finito l'isolamento, ha abbracciato i genitori e ha detto: «La mia esperienza mi ha insegnato che con le dovute precauzioni si possono evitare i contagi».

29 febbraio 2020 (modifica il 29 febbraio 2020 | 23:24)

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