пятница, 6 марта 2020 г.

Coronavirus in Germania, qui il primo focolaio europeo: ma perché così pochi casi?

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — E' salito a 318 alle 17 di oggi e tende a crescere, il numero delle persone infettate dal Coronavirus in Germania. Il ministro della Sanità, Jens Spahn, è intervenuto al Bundestag, parlando dell'inizio di un'epidemia e ammettendo che la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni: «Il picco non è stato ancora raggiunto». Spahn non ha escluso che si possa passare a un 2secondio livello" nella lotta al contagio: in quel caso anche le operazioni di routine negli ospedali verrebbero rinviate per concentrarsi sul Sars-CoV-2.

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Tutti i Land federali, tranne la Sassonia-Anhalt, registrano casi di infezione. Il numero maggiore di contagiati si registra nel Nord Reno-Vestfalia, che è anche quello più popoloso, con 172 casi.

Il Robert Koch Institut, responsabile del monitoraggio e della valutazione dell'emergenza Coronavirus in Germania, valuta il pericolo per la popolazione ancora come «misurato», poiché la maggior parte dei casi conosciuti o sono collegati al passaggio in una delle aree di rischio o sono concentrati in zone circoscritte. Per questo la strategia rimane ancora quella del contenimento.

Il ministero della Salute ha imposto come misura precauzionale il divieto di esportazione di mascherine, maschere per respirare e altri strumenti di protezione, come guanti sterili e tute protettive. «Tutti i mezzi di difesa devono essere messi a disposizione del nostro sistema sanitario nazionale», è stata la motivazione del governo. Eccezioni saranno previste solo nel caso di azioni di aiuto internazionale.

In tutto il Paese sono stati cancellati importanti eventi economici e culturali: non si terranno l'ITB, la Borsa Internazionale del Turismo di Berlino; la Book Messe, la fiera del libro di Lipsia e la Hannover Messe, la più importante fiera industriale del mondo. Rischia di essere un danno economico forte per il sistema Germania e il ministro dell'Economia, Olaf Scholz, si è detto pronto, nel caso di una crisi congiunturale, a mobilitare miliardi di euro per contrastarla.

La compagnia di bandiera Lufthansa ha sospeso i voli su altre tratte, dopo quelle dall'Asia: in tutto sono 150 su 770 gli aerei del vettore tedesco che in questo momento non volano. Per i passeggeri che vengono dalle zone a rischio (Cina, Iran, Italia, Giappone, Corea del Sud) alle compagnie aeree, navali, ferroviarie e al personale di aeroporti, stazioni viene richiesto di osservare i passeggeri per notare eventuali sintomi di malattia e riportarli. Chiunque arrivi in Germania in treno, aereo o nave dalle zone a rischio (è successo anche a chi scrive questa mattina) deve compilare un formulario, fornendo recapiti e numeri di telefono, per assicurare la reperibilità in qualsiasi momento. I dati verranno custoditi per trenta giorni.

Gli ospedali si stanno attrezzando per intensificare il numero dei test ed eventualmente far fronte a una ondata improvvisa di richieste. A Berlino, dove finora si registrano 8 casi di Coronavirus, la Charité, il più grande policlinico d'Europa, ha attrezzato una tenda per i test in un prato interno, in modo da separare gli eventuali infettati da altri pazienti. L'esempio viene seguito in altri ospedali in tutto il Paese.

4 marzo 2020 (modifica il 4 marzo 2020 | 19:09)

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