Sulla rivista Journal of Feline Medicine and Surgery è stato pubblicato un articolo che descrive l'effetto calmante che certa musica esercita sui gatti, quando questi sono in un ambulatorio veterinario sottoposti ad uno "stress da visita". Lo studio è stato condotto da Amanda Hampton assieme a dei colleghi della Scuola di Medicina Veterinaria dell'Università della Louisiana, a Baton Rouge (USA): i ricercatori hanno selezionato 21 gatti suddividendoli in tre gruppi da 7, sottoponendo – a rotazione una volta ogni due settimane – ciascun gruppo al silenzio, o all'ascolto di un brano di musica classica (il pezzo scelto è stato Élégie di Gabriel Fauré), o di un brano "per gatti" (Scooter Bere's Aria, scritto da David Teie), in modo che ogni gruppo di animali fosse sottoposto a tutti e tre gli stimoli acustici.
Gli autori motivano la scelta sia del brano di musica classica (un tempo simile a quello delle pulsazioni cardiache a riposo, con frequenze simili a quella della voce umana), sia di quella "per gatti" (suoni molto simili alle fusa feline e frequenza simili a quelle della voce dei gatti, di due ottave più alte dei suoni della voce umana); il silenzio serviva invece come test di controllo. Prima della visita programmata nella Clinica Veterinaria dell'Università, i gatti (i cui padroni avevano accettato di far partecipare l'animale allo studio) erano sottoposti per 10 minuti allo stimolo uditivo programmato, dopo di che iniziava la visita vera e propria (con lo stimolo uditivo sempre in sottofondo) che includeva vari tipi di esami e prelievi di sangue venoso, mentre i padroni restavano fuori dalla sala visita. Al termine della visita, i gatti venivano restituiti al padrone, che li portava a casa: due settimane dopo, i gatti venivano sottoposti ad una identica visita (ma con differente stimolo uditivo), e così ancora dopo altre due settimane.
Lo stress, misurato usando un apposito punteggio chiamato Cat Stress Score (CSS) ha dimostrato che quando i gatti udivano la "loro" musica risultavano notevolmente meno stressati dalla visita rispetto a quando udivano la musica classica o a quando l'ambiente era silenzioso, mentre lo stress non cambiava confrontando la musica classica con il silenzio.
Questi risultati venivano confermati anche utilizzando un altro strumento di misura dello stress, il Cat Handling Score, mentre il neutrophil:lymphocyte ratio (NLR) che misura il rapporto tra neutrofili e linfociti (due tipi di globuli bianchi) nei prelievi di sangue, e che fornisce una valutazione dello stress fisico, non ha mostrato delle variazioni in base al tipo di ascolto, probabilmente – affermano i ricercatori – perché i livelli di stress accumulati dai gatti durante le operazioni di trasporto da casa alla clinica erano troppo alti per essere attenuati in modo significativo dai pochi minuti dell'ascolto della musica "felina", che – ad ogni modo – è risultata molto utile per ridurre lo stress della vista medica.
4 marzo 2020 (modifica il 4 marzo 2020 | 13:08)
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