четверг, 5 марта 2020 г.

Borse Ue in rialzo dopo la mossa a sorpresa della Fed: Milano +0,9%

MILANO — Giornata positiva sui mercati europei e Wall Street, dopo la seduta nervosa della vigilia caratterizzata dalla mossa a sorpresa della Fed che ha deciso di tagliare il costo del denaro di 50 punti base in risposta all’emergenza coronavirus. Gli scambi sul Vecchio continente sono sostenuti da quelli americani, positivi dopo i risultati del super Tuesday delle primarie Democratiche in vista della corsa alla Casa Bianca: la rimonta di Joe Biden piace agli investitori, che invece — nota Bloomberg — non apprezzano in toto Bernie Sanders.

I listini Ue aprono senza convinzione, poi accelerano: Londra sale dell’1,4% nel pomeriggio, Francoforte aggiunge l’1,3% e Parigi l’1,3 per cento. Milano termina gli scambi in rialzo dello 0,91%, nonostante sfumi nel corso della seduta il rialzo di Exor che ha confermato la cessione di PartnerRe alla francese Covéa, per 9 miliardi di dollari. Tra i migliori c’è l’Enel, mentre resta venduto il Banco Bpm dopo la presentazione del piano industriale. Wall Street si muove in buon rialzo: alla chiusura delle Borse del Vecchio continente, il Dow Jones sfiora il +2%, il Nasdaq e lo S&P 500 sono al +1,5 per cento.

Lo spread tra Btp e Bund approfitta solo a metà della giornata favorevole e dell’atteggiamento accomodante delle Banche centrali: in un primo momento si restringe fin sotto 155 punti base, con il rendimento decennale sotto l’1%, poi chiude a quota 165 e rendimento all’1,01%. L’euro termina in calo ma resta sopra 1,11 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1136 dollari. Euro/yen a 119,55. Dollaro in rialzo sullo yen a 107,36. Dopo la Fed, anche la Banca centrale del Canada ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base all’1,25% e si è detta «pronta a rivedere la sua politica monetaria se necessario».
Treasury da record dopo la mossa d’emergenza della Fed: prima volta sotto l’1% per il rendimento decennale Usa in 150 anni
Le Borse asiatiche hanno chiuso contrastate, questa mattina. Tokyo ha segnato un marginale +0,08%, Hong Kong un +0,03%. Più marcate Shanghai (+0,63%), Shenzhen (+0,36%). Vola Seul (+2,24%) dopo che il governo ha annunciato un pacchetto da quasi 10 miliardi di dollari per mitigare gli effetti del virus mentre Sydney lascia sul terreno l’1,71%.

Dal fronte macro, le vendite al dettaglio in Germania sono salite dello 0,9% su mese a gennaio, in termini reali. Meglio delle attese il dato dell’Eurozona: le vendite sono aumentate dello 0,6% congiunturale a gennaio e dell’1,7% tendenziale. L’Istat ha confermato il segno negativo del Pil nel quarto trimestre 2019: -0,3% per l’Italia. In Cina, si è visto un crollo del terziario secondo l’indice Ihs Markit pubblicato dal gruppo media Caixin, che si è attestato al 26,5 rispetto al 51,8 di gennaio. Si tratta del livello più basso mai registrato da quando esiste l’indice, cioè da 14 anni: ben sotto la soglia di 50 punti che separa la contrazione dall’espansione economica. Innegabile l’impatto del coronavirus, che invece ancora non si vedeva nelle rilevazioni Pmi dei servizi di febbraio dell’Eurozona: indice in leggero aumento a 52,6 punti. Anche l’Italia è risultata in crescita lieve a 52,1 punti. Negli Usa, i posti di lavoro nel settore privato creati a febbraio sono stati 183.000, più delle attese.

L’attesa per i tagli alla produzione, da decidere al vertice Opec di questa settimana a Vienna per fronteggiare il rallentamento economico dettato dal virus, sostiene il prezzo del petrolio: alla chiusura delle Borse europee il Wti si porta vicino ai 48 dollari al barile con un rialzo dell’1,2%, il Brent sale dello 0,5% a 52,1 dollari. Secondo le prime indiscrezioni i paesi produttori, le cui delegazioni al vertice saranno ridotte al minimo per paura del contagio, potrebbero optare per un taglio fra i 600 mila e 1 milione di barile al giorno. Gli investitori hanno ripreso ad acquistare investimenti ritenuti più sicuri, quali l’oro e i titoli di stato americani (per la prima volta nella storia il Treasury è sceso sotto l’1% di rendimento). Il metallo prezioso è reduce dalla migliore performance giornaliera dal giugno 2019 e oggi ritraccia leggermente (-0,1%) a 1.642 dollari l’oncia.

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