четверг, 5 марта 2020 г.

Aggiornamenti (facoltativi) per Windows 10: catena di bug e problemi per chi li installa

CHE SUCCEDE con gli aggiornamenti facoltativi di Windows 10? Negli ultimi mesi, Microsoft ha rilasciato alcune build del suo sistema operativo che, seppure indicate come non necessarie, hanno indotto molti utenti a provare ad installarle. Con risultati che, in molti casi, sono risultati disastrosi. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’aggiornamento KB4535996, rilasciato ai primi di febbraio e che preludeva al consueto patch Tuesday di questo mese. Tra l’altro, questo aggiornamento (ripetiamolo, facoltativo) doveva risolvere altri problemi sorti con una precedente build, la KB4532695 che aveva portato a malfunzionamenti con le stampanti, a schermate blu o a blocchi del sistema proprio durante l’aggiornamento stesso. L’ultima build ha provocato invece nuovi problemi con le schede audio (funzionamento inibito) e le tanto temute schermate blu (impossibilità di caricare il sistema operativo).

La sensazione — che rimbalza molto sui forum degli utilizzatori di Windows 10 — è che Microsoft abbia, in qualche modo, avviato — magari involontariamente, ma bisognerebbe dirlo a chi si è trovato costretto a reinstallare tutto il sistema operativo — una sorta di beta tester di massa. A Redmond negano che ci sia questa volontà e ribadiscono che tutti questi aggiornamenti sono facoltativi e non si installano automaticamente anche nel caso si sia spuntata l’opzione di adeguamento — appunto automatico — del sistema operativo.

Ma i dubbi restano e si diffondono a macchia d’olio man mano che gli utenti provano ad installare questi aggiornamenti. Allora, che cosa fare concretamente? Se sono aggiornamenti facoltativi è bene — se non si è particolarmente esperti — non installarli sul proprio computer, in particolare se il device è destinato ad attività lavorative che potrebbero essere compromesse. Se proprio, però, ci si vuole buttare su questi aggiornamenti, bisogna fare preventivamente due cose: 1) Backup di tutti i dati su supporti esterni al device; 2) Impostazione, PRIMA di procedere all’installazione, di un punto di ripristino. Attenzione, il computer con Windows 10 dovrebbe, di norma, farlo automaticamente ma è bene andare a verificare — attraverso le impostazioni di sistema — se tale procedura è effettivamente attivata. E, comunque, a scanso di problemi, procedere  lo stesso alla realizzazione di un punto di ripristino. Se dopo l’installazione dell’aggiornamento, il computer dovesse avere problemi, il punto di ripristino permette di ritornare alla situazione precedente. Una precauzione che, peraltro, dovrebbe essere sempre adottata quando si installano nuovi software o si aggiornano i driver del device.Leggi articoli in italiano. Repubblica.it

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