вторник, 13 октября 2020 г.

Primario in corsia con sintomi: accusato di epidemia colposa aggravata, ha dato il via ad un focolaio

Primario in corsia con sintomi: accusato di epidemia colposa aggravata, ha dato il via ad un focolaio

Deve rispondere dell’accusa di epidemia colposa aggravata: un primario ospedaliero ha lavorato sei giorni in corsia con i sintomi del Covid – prima di risultare positivo al tampone – dando così il via a un focolaio di 4 contagi diretti, costringendo al test un altro centinaio di sanitari. E’ l’ipotesi di reato che la Procura di Belluno ha mosso nei confronti del Roberto Bianchini, 61 anni, primario dl reparto di Otorinolaringoiatria del ‘San Martino’.

Oltre a lui altri 4 medici dell’Ufficio Procedimenti disciplinari dell’Ulss 1 Dolomiti sono indagati per falso, perché modificando il fascicolo a suo carico avrebbero ostacolato le indagini della Guardia di Finanza. Una vicenda iniziata la seconda metà di febbraio 2020, quando il Coronavirus già dilagava in Cina. Bianchini si era recato in vacanza in Thailandia, paese che riscontrò il primo contagio fuori dai confini cinesi; vi rimase dal 14 al 24 febbraio, e quando rientrò in Italia si presentò subito al lavoro. All’epoca non era ancora chiara la virulenza dei contagi da SarsCov2, ma per chi rientrava da aree a rischio come il Sud est asiatico valeva la precauzione dell’isolamento fiduciario a casa per 14 giorni, con sorveglianza attiva. Cosa a cui il medico bellunese non si sottopose.

Anzi, secondo l’accusa, rientrò subito in ospedale riprendendo il lavoro in corsia: visite e controlli a naso, gola e vie aeree di una cinquantina di pazienti. E’ stato a quel punto il direttore medico dell’ospedale San Martino a consigliargli di recarsi al Dipartimento di prevenzione, per gli accertamenti. Ma dopo aver dichiarato di non aver avuto comportamenti a rischio durante la vacanza in Oriente, e sostenendo di non aver avuto contatti diretti con la popolazione locale, è stato giudicato “idoneo” a riprendere il servizio. Dal 3 marzo., però, i sintomi del Covid hanno cominciato a farsi sentire. Ma il primario, stando alle accuse, avrebbe continuato l’attività in ospedale per altri 6 giorni, quando poi, stremato dal virus, ha fatto il tampone molecolare, che è risultato positivo. Subito dopo sono emersi i primi casi di contagio diretto in ospedale. Pe la Procura, che si è vista rigettare dal Gip la richiesta di sospensione per 3 mesi di Bianchini e altri due indagati, se il comportamento tenuto dal primario fino al 3 marzo poteva essere attribuito “a superficialità o a personale (ma ingiustificata) sottovalutazione del problema epidemiologico“, non così può dirsi dopo tale data, “quando la sintomatologia apparsa non poteva essere più sottovalutata”.

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Source: meteoweb.eu

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