Sono passati due anni esatti dal crollo del Ponte Morandi a Genova che provocò 43 morti e 566 sfollati. Stamattina sono state portate a termine le commemorazioni dell'anniversario. Si è iniziato con una messa aperta al pubblico e poi con la benedizione dell'arcivescovo Marco Tasca della «Radura della Memoria», installazione per le vittime con 43 alberi, uno diverso dall'altro, sotto il nuovo ponte «Genova-San Giorgio» (inaugurato il 3 agosto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte). Al termine è partita la commemorazione ufficiale con l'intervento, tra gli altri, del premier italiano. Presenti anche i ministri Alfonso Bonafede e Paola De Micheli, il governatore della Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.
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Il discorso di Conte e il minuto di silenzio
Il premier Conte è arrivato nella Radura della Memoria nel quartiere di Certosa a Genova e si è fermato a parlare con il sindaco Marco Bucci, commissario straordinario per la ricostruzione e con il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli. Dopo una breve pausa di raccoglimento davante alle numerose corone di fiori è entrato alla cerimonia che si è svolta nella nuova Radura della Memoria dove sorgerà il memoriale dedicato alle vittime, progettato dall'architetto Stefano Boeri. La commemorazione è iniziata con la proiezione di un video che contiene con le foto, i volti e i nomi delle 43 vittime del disastro. Il presidente del Consiglio ha preso la parola e ha dichiarato: «Le 43 vittime del crollo del ponte non potremo mai dimenticarle. Continuiamo a chiedere giustizia. A nome del governo garantiamo l'impegno di non lasciare Genova sola. Abbiamo creato le premesse affinché Genova possa rinascere. Ci sono le premesse per farlo con il nuovo piano nazionale. Questa esperienza così intensa non rimarrà destinata alla vostra sfera personale, ma diventerà memoria collettiva. Continueremo a chiedere giustizia, e c'è il nostro impegno a garantire che le nostre infrastrutture possano essere sempre più sicure e efficienti. Noi siamo per ricordare che siamo al vostro fianco per accertare le responsabilità del crollo. Vogliamo star qui a significare che il vostro dolore, la vostra ferita è il nostro dolore e la nostra ferita». Dopo il discorso di Conte, alle 11.36, ora esatto del crollo di due anni fa, è stato osservato un minuto di silenzio.
L'omelia dell'arcivescovo Tasca, l'orgoglio del sindaco Bucci
Durante l'omelia di stamattina l'arcivescovo Tasca ricordando le 43 vittime ha detto: «Signore, aiutaci a trovare un senso a tutto questo, aiutaci a trovare un senso a quello che è accaduto. Il dolore e la sofferenza non avranno l'ultima parola». A margine della cerimonia, è intervenuto anche Marco Bucci, sindaco del capoluogo ligure: «Genova non dimentica, la nostra città non dimentica mai, nella storia non ha mai dimenticato nulla. Soprattutto lancia un messaggio: che queste cose non devono accadere più. Noi vogliamo che le risorse economiche, le persone e le tecnologie vengano messe assieme affinché le nostre infrastrutture, le più belle al mondo, siano anche le più sicure».
Il comitato delle vittime: «Paese umiliato da sistema marcio»
Non sono mancate le polemiche a margine delle commemorazioni. Egle Possetti, portavoce del comitato dei parenti delle vittime del Morandi è intervenuta durante la cerimonia: « «Non possiamo continuare a farci umiliare — ha dichiarato — É necessario che il nostro Paese al completo, compresi gli imprenditori che lavorano con responsabilità, possa ripartire per uscire dal baratro nel quale è stato fatta precipitare anche la nostra credibilità, dovremo essere in grado di mettere all'angolo un sistema marcio che ha permesso il crollo del ponte. Vogliamo autostrade sicure e non vogliamo che siano i cittadini a pagarle, sappiamo che ci sono stati utili ingiustamente accantonati e quindi nel nostro piccolo proveremo a vigilare insieme ai cittadini che avranno la forza e la volontà di farlo, affinché la nostra disperazione possa essere trasformata in un pezzo di rinascita».
14 agosto 2020 (modifica il 14 agosto 2020 | 12:33)
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Source: Corriere.it
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