In riferimento al nuovo bollettino sulla situazione Coronavirus in Italia, “il quadro ci mostra che in Italia c’è una persistente circolazione del virus a scartamento ridotto, dovuta in parte a casi importati, in parte a casi autoctoni. Dunque siamo sulla lama di un rasoio: dobbiamo individuare e contenere i nuovi contagi, senza abbassare la guardia. Al contempo non ci troviamo nelle condizioni di Francia, Spagna e Germania“: lo ha affermato Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma. All’Adnkronos Salute l’esperto ha spiegato che “ormai la modellistica teorica che puntava al contagio zero abbia subito una variazione“.
“Abbiamo delle variazioni giornaliere legate al numero di tamponi, ma anche all’emergere di focolai, come quello della caserma di Treviso. Inoltre, il fatto che l’età media dei contagiati sia scesa a 40 anni indica un ruolo chiave spetta ai comportamenti sociali: i giovani tendono, per lavoro e non, ad incontrare più persone. Resta positivo e rilevante il dato relativo alla riduzione di ricoveri e pazienti in rianimazione, ma non è questo il momento di cantare vittoria. Finché il virus circola siamo sulla lama di un rasoio, e c’è il rischio che dilaghi, come abbiamo visto in Catalogna. Dunque non abbandoniamo distanziamento, igiene e mascherine“.
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Source: meteoweb.eu
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