вторник, 28 июля 2020 г.

«Signora, sono Francesco». Il Papa telefona alla mamma di un ragazzo morto in incidente

Alzare il telefono e riconoscere una voce già nota, sentita chissà quante volte in tv o alla radio, che dice: «Buongiorno, sono papa Francesco». Non uno scherzo. Lui, «Sua Santità» in persona, come quasi a tutti capita istintivamente di chiamarlo in preda all'emozione. Negli ultimi tempi è successo più volte — a giugno al personale dell'ospedale di Pesaro («Siete eroi», con riferimento all'impegno anti-Covid), a fine aprile ad Andrea, un ragazzo autistico di Caravaggio («Tu vai avanti, coraggio, eh…»), sempre durante il lockdown anche a Lorena Bianchetti, la conduttrice di «A sua immagine» su Rai1 — ma non a persone comuni travolte da una delle tragedie dei tempi moderni: gli incidenti stradali. Una mancanza ora colmata dal pontefice argentino, che ha chiamato Cinzia Desiati, una mamma romana che da nove mesi piange e prega nel ricordo del suo ragazzo, Fabrizio Di Bitetto, abitante alla Garbatella e morto a 21 anni lo scorso 5 ottobre all'Eur, quando la Chevrolet Matiz sulla quale viaggiava con 4 amici si ribaltò più volte.

La telefonata è stata resa pubblica dal quotidiano digitale «Interris.it», fondato da don Aldo Buonaiuto, e — come altre in passato — racconta bene stile e personalità del papa venuto «dalla fine del mondo». La signora Cinzia, nel riferire l'accaduto, era commossa, quasi incredula. «Sono le 16.20 quando squilla il cellulare domenica pomeriggio. Numero sconosciuto. Erano giorni che ricevevo questa chiamata ma non rispondevo mai in tempo. Incuriosita, rispondo subito e dall'altra parte una voce molto dolce mi dice "Pronto è la signora Cinzia? Sono Papa Francesco". Ero emozionatissima, mi sono sentita come una bambina spaesata. La per là ho pensato fosse uno scherzo, gliel'ho detto e lui mi ha tranquillizzata dicendo "tutti quanti pensano sia uno scherzo quando chiamo", ma la voce era la sua».

Mamma Cinzia con il figlio Fabrizio l'estate precedente la tragedia
Mamma Cinzia con il figlio Fabrizio l'estate precedente la tragedia

Il figlio Fabrizio aveva da poco finito il servizio civile e stava per decidere quale percorso di studi e professionale intraprendere. Sogni stroncati dal terribile incidente, nei pressi de «La Nuvola». «Non sono stati mesi facili — ha raccontato la madre — finché a inizio luglio ho preso coraggio e scritto una lettera al Papa. In quel fiume di parole gli ho raccontato chi era Fabrizio, facendo una sintesi della mia situazione familiare. Ho allegato anche una foto di mio figlio e concluso dicendo che il mio desiderio era incontrarlo. Ovviamente ho inserito numero di telefono, mail e indirizzo, e lui ha scelto il mezzo più caldo per raggiungermi».

Quali le parole di Francesco? «Io ho qui davanti la foto di Fabrizio, mi ha detto il Santo Padre, e a quel punto mi sono tranquillizzata."Come sta?", ha aggiunto. "E come sta suo marito?" Abbiamo parlato di Fabrizio e mi ha detto che queste disgrazie non dovrebbero accadere». La conversazione è andata avanti un po'. «Gli ho raccontato di come questo avvenimento avesse stravolto la vita di tutti noi e confidato che mio marito aveva perso la fede. Lui mi ha rincuorata dicendo "Lo capisco. É normale che succeda". Con le parole di un padre, mi ha ripetuto più volte che comprendeva l'atteggiamento di mio marito senza condannarlo, anzi lo ha compreso giustificando il suo atteggiamento dovuto al forte dolore provato».

La scena dell'incidente del 5 ottobre 2019 sulla Cristoforo Colombo, con l'auto ribaltata (foto «Romatoday»)
La scena dell'incidente del 5 ottobre 2019 sulla Cristoforo Colombo, con l'auto ribaltata (foto «Romatoday»)

Alla richiesta della donna di incontrarlo, anche assieme al marito, dirigente al policlinico Umberto I, il papa ha risposto: «Quando sarà possibile faremo quest'incontro, intanto io prego e pregherò per la sua famiglia, voi però dovete pregare per me». Cinzia ha aggiunto: «Anche la mia fede ha vacillato. Ho riversato il mio dolore sul Signore. Ho tolto tutti i crocifissi ma mi sono aggrappata alla figura della Madonnina, perché lei ha vissuto il mio stesso dolore. L'8 dicembre, però, quando si avvicinava il periodo del Natale ed eravamo in condizioni disperate, mi sono fatta coraggio per vivere le feste da cristiana, anche se mi sarei voluta addormentare e svegliare il 7 gennaio direttamente. Così ho rimesso piede in chiesa. Durante la messa ho pregato e iniziato un mio percorso interno che mi ha riavvicinata alo Signore. A quel punto ho rimesso tutti i simboli religiosi in casa».

Il quotidiano digitale fondato da don Aldo Buonaiuto
Il quotidiano digitale fondato da don Aldo Buonaiuto

Oggi, il conforto è grande. «Papa Francesco mi ha dato gioia. Parlare con lui è stata una carezza, come se me l'avesse fatta Fabrizio — ha concluso la signora intervistata dalla giornalista di "Interris" -. Ho provato una sensazione bellissima, mi ha fatto tornare un sorriso sulle labbra che non provavo dal 4 ottobre». Il giorno della telefonata, domenica scorsa, ricorreva Sant'Anna, e per Cinzia potrebbe non è una coincidenza. «Lei è la protettrice di tutte le mamme e al mattino avevo ricevuto una foto dove c'era scritto "26 luglio, festa di Sant'Anna. Proteggi tutte le mamme e dà loro la forza di non arrendersi". Nel pomeriggio ricevo la telefonata e non penso sia stato casuale. È stato Fabrizio a farmi ricevere questa chiamata: è come se lui attraverso il Papa avesse voluto dire "mamma, devi continuare ad essere forte e non arrenderti", te lo dice anche il Papa. Chi più di lui?»

28 luglio 2020 | 17:17

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Source: Corriere.it

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