Giù le mani dalle palestre nel pomeriggio. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, dopo settimane di trattative e di richieste di attenzione al ministero dell'Istruzione, è sceso in campo personalmente per lanciare l'allarme: «Se le palestre delle scuole non saranno più a disposizione delle federazioni il pomeriggio, sarà un problema spaventoso — ha dichiarato il numero uno dello sport italiano — che rischia di farci perdere un'intera generazione di atleti». Malagò, come del resto tutto il mondo dello sport, teme che nella ricerca di spazi per la scuola, gli istituti si tengano le palestre o le attrezzino in modo tale che non siano più utilizzabili per l'attività sportiva.L'appello degli sportivi arriva il giorno dopo quello dei bibliotecari e degli editori che chiedono di non smantellare le biblioteche scolastiche. (qui l'appello)
L'allarme
A dirlo ormai in maniera ufficiale e preoccupata sono anche i presidenti delle federazioni del volley, della pallamano guidati dal capo della Federbasket Gianni Petrucci. Il timore che da settimane, da quando cioè si è cominciato a parlare delle nuove modalità per il ritorno a scuola, ha assalito il mondo dello sport dilettantistico e agonistico è che nella ricerca di spazi per ospitare le lezioni anche le palestre delle scuole che sono affittate solitamente da associazioni sportive e squadre da settembre non siano più disponibili.
Le modifiche
Proprio la protesta del mondo dello sport ha portato a fare delle correzioni nelle bozze del piano del ministero per il rientro in classe, che ora contiene un chiaro riferimento che dopo l'orario scolastico le strutture devono essere a disposizione del mondo dello sport. Non sono però evidentemente neppure bastate le rassicurazioni della ministra Lucia Azzolina che non vuole i doppi turni, che occuperebbero aule e palestre fino a tardi nel pomeriggio. Se le palestre verranno comunque divise o attrezzate con i banchi rischiano di essere inservibili per altre attività non scolastiche. E così i tre presidenti sono intervenuti in maniera ancora più esplicita: «La ministra dell'istruzione Lucia Azzolina faccia una norma ben precisa che escluda le palestre dall'attività non sportiva o dall'attività fisica, io ritengo che abbia il potere di farlo — ha dichiarato il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, in una conferenza stampa congiunta con il presidente della Federvolley, Pietro Bruno Cattaneo, e il presidente della Federazione italiana giuoco Handball, Pasquale Loria tenutasi a Roma — Noi facciamo sempre appello al ministro Spadafora: sta lavorando con grande impegno, so benissimo che certe aspettative non dipendono da lui, però sono certo che con la sua autorità e con il suo buonsenso riuscirà a risolvere il problema delle palestre che per le federazioni sono basilari». La replica di Azzolina è immediata: le preoccupazioni in merito al possibile mancato utilizzo pomeridiano delle palestre sono destituite di fondamento, scrive un comunicato del suo ministero a stretto giro di posta.
Le Olimpiadi
E' un problema che potrebbe ripercuotersi anche sui risultati dell'Italia alle prossime Olimpiadi: «Noi nella storia dei Giochi arriviamo sempre tra l'ottavo e il nono posto nel medagliere — ha sottolineato Petrucci — Se avessimo avuto lo sport nella scuola saremmo sempre arrivati tra i primi cinque. Questo problema è veramente grave e deleterio». «Se la situazione non si sblocca altro che primi dieci posti alle Olimpiadi…», ha concluso Cattaneo.
3 luglio 2020 (modifica il 3 luglio 2020 | 17:20)
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Source: Corriere.it
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