вторник, 7 июля 2020 г.

Modena volley e Varese basket: il Covid sfidato (e battuto) con i tifosi e i grandi giocatori

Sembra un paradosso, ma c'è chi nello sport – quello extra calcio, per intenderci – pare quasi aver tratto vantaggio dallo scenario disegnato dal Covid-19. Per carità, danni e problemi sono lì da vedere, in attesa di capire se la ripartenza dei campionati sarà a porte chiuse o aperte e se, soprattutto, dal Governo arriverà l'auspicato provvedimento sui crediti d'imposta per dare ossigeno a sponsor e aziende. Ma da Varese basket e da Modena volley, due società storiche, giungono messaggi incoraggianti che sono il paradigma della fiducia in tempi grami.

Sintesi. Varese, che è riuscita a rinnovare gli accordi con i partner principali, a cominciare da Openjobmetis, sta allestendo (almeno sulla carta) la miglior squadra degli ultimi 7 anni, ovvero dai giorni della semifinale 2013 con Siena persa allo spareggio: l'arrivo di Luis Scola e di Jason Rich, oltre a italiani del giro azzurro, sono la punta di diamante di un mercato non ancora concluso e sorprendente anche perché è costato meno che nel passato. «Siamo al di sotto del milione netto di euro», dice Toto Bulgheroni, già proprietario del club e oggi nel Cda con delega sull'area tecnica ma con un occhio anche al bilancio.

Modena, invece, ha sì perso Matthew Anderson, Maxwell Holt, Salvatore Rossini e soprattutto Ivan Zaytsev, lo Zar della Nazionale, ma ha compensato con tre acquisti di peso (Stankovic, Grebennikov e Vettori) e con una clamorosa risposta dei tifosi: «Siamo a 1800 abbonamenti prenotati, praticamente un atto di fede – spiega Catia Pedrini, la presidente -; tanti hanno pure rinunciato allo sconto del 30% che offriamo in cambio della prelazione». La città sta aggrappandosi alla sua anima pallavolistica, una storia di 65 anni «costruita sul senso di appartenenza, sull'orgoglio, sull'entusiasmo, sulla compattezza». Il Covid-19 sembra aver riportato attenzione su certi valori: «È stato un richiamo al nostro ruolo sociale e alla necessità di essere aderenti alla realtà. Non potevamo prendere a schiaffi le 40 persone che lavorano per noi ed eravamo chiamati a investimenti eticamente sostenibili: di qui anche il lancio di tre giovanissimi, uno dei quali prodotto del nostro vivaio, non senza il dispiacere di non aver potuto trattenere lo Zar».

Anche Varese farà leva sull'entusiasmo di una piazza che, per la verità, è storicamente alto. È stato appena lanciato un «fan kit» che comprende un buono sconto da 100 euro e altri benefit. «E' un'opzione che offriamo ai primi 1000 abbonati – dice Bulgheroni — ma siamo abbastanza sicuri che la richiesta sarà maggiore. Prevediamo poi pacchetti per partite in streaming, in attesa di capire quando si tornerà a giocare a porte completamente aperte: quel giorno riapriremo la campagna abbonamenti». Il filo conduttore della strategia nell'emergenza è così definito: «Questa vicenda ci ha insegnato a essere creativi e innovativi: significa soprattutto puntare sui giocatori italiani».

Catia Pedrini sottoscrive, ma ha anche qualcosa di polemico da aggiungere: «Da anni noi di Modena ci battiamo per il deposito dei contratti e per la lotta ai pagamenti in nero, purtroppo ancora ben presenti e impuniti: ci è stato risposto che il sistema-volley non è ancora pronto, una frase perlomeno curiosa. C'è chi deroga alle leggi, ma si tenta di nasconderlo con la classica foglia di fico. La pallavolo ha l'occasione storica di sfruttare quanto è accaduto per un'azione semplice e radicale: ripulire se stessa».

7 luglio 2020 (modifica il 7 luglio 2020 | 14:45)

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Source: Corriere.it

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