вторник, 28 июля 2020 г.

Everton, Gary Stevens rivela: «Mio figlio Jack di 3 anni ha la leucemia, gli serve al più presto un donatore»

Il 26 maggio 2020 – era un martedì – il mondo di Gary Stevens si è capovolto completamente. Quel giorno, infatti, l'ex leggenda di Everton e Glasgow Rangers ha ricevuto la notizia peggiore possibile per un padre: ovvero, che il figlio Jack di appena tre anni era affetto da leucemia mielomonocitica giovanile (una rara forma di tumore del sangue) e che senza le cure adeguate le sue possibilità di sopravvivenza erano appena del 5%. I trattamenti però sono molto costosi e dovendo stare sempre in ospedale con il bambino, Stevens – che oggi ha 57 anni e vive a Perth, in Australia, dal 2011 – è stato costretto a ridurre le ore come fisioterapista privato, mentre la seconda moglie Louise ha dovuto rinunciare al lavoro, il che ha inciso sensibilmente sulle loro entrate, azzerandole quasi del tutto.

Da qui l'idea della sorella di Louise, Julie, di lanciare una pagina sulla piattaforma GoFundMe per aiutare la famiglia a far fronte alle spese e la risposta è stata a dir poco incredibile: in poco più di un mese sono stati infatti raccolti quasi 60.000 dollari (51.000 euro) sui 100.000 (85.000 euro) preventivati e le donazioni fioccano ogni ora, soprattutto dall'area di Liverpool e da Glasgow, le due città dove l'ex difensore della Nazionale inglese ha lasciato calcisticamente il cuore.

«Le persone ci hanno aiutato a rimetterci in carreggiata – ha spiegato Stevens al Daily Mail – ma se non fosse stato per la gente del Merseyside e di Glasgow, non ce l'avremmo mai fatta». In questi giorni il piccolo Jack sta facendo il primo ciclo di chemio al Perth Children's Hospital e la speranza dei medici è che possa diventare abbastanza forte da resistere al trattamento con le cellule staminali, che potrebbe salvargli la vita. Ma perché ciò accada, occorre trovargli un donatore. «La diagnosi di Jack è stata difficile da accettare – ha detto ancora l'ex stella Toffees – e lui non merita davvero di dover affrontare tutto questo, ma non c'è un'altra opzione. Adesso gli serve un donatore, al momento però dal registro di donatori di cellule staminali, dove chiunque dona il sangue può farsi inserire, non è emersa alcuna corrispondenza. Suo fratello maggiore Oliver è risultato compatibile, ma servono molti più test, quindi la nostra speranza è che alla fine dal registro spunti un donatore che possa aiutare il nostro bambino».

28 luglio 2020 (modifica il 28 luglio 2020 | 17:18)

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Source: Corriere.it

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