суббота, 7 марта 2020 г.

Diandra, una cowgirl in Sicilia «Io, allevatrice come il nonno»

Alle sei del mattino, Diandra è già in azienda. E per prima cosa si prende cura dei suoi vitellini. Nella Sicilia dei giovani con la valigia c'è chi riesce a restare, tenendo viva una tradizione familiare che lega le persone alla terra. Così ha fatto Diandra Matera, 31 anni, che nella sua Sortino, in provincia di Siracusa, di mestiere fa l'allevatrice di mucche. Diandra è una dei giovani che lavorano nell'agricoltura in Sicilia. Giovane e donna, il che fa di lei una allevatrice di vacche molto particolare da queste parti. Diplomata in agraria, Diandra si è dedicata all'azienda di famiglia, quella che l'ha sempre attirata anche quando da bambina, durante le vacanze estive, vi passava il tempo appresso al nonno e al papà. Alleva vacche da carne, come facevano suo padre e suo nonno, che ha fondato l'azienda nel 1978. «Oggi mi ritrovo a capo di un'attività con una dozzina di vacche limousine, una delle migliori razze che ho voluto io fortemente. Sono capi originali e questo significa lavorare con qualità», racconta Diandra. Qualità ma anche sacrifici. Alle 6 del mattino, la giovane allevatrice è già al lavoro per portare al pascolo i suoi animali.

Al pascolo

«Prima di tutto — racconta — sfamo i vitellini, pulisco e sistemo le stalle, e poi si va al pascolo. Stesso programma la sera quanto si rientra. Accanto a questa attività c'è la cura dell'orto e dell'oliveto. Quello degli allevamenti è un mondo prettamente maschile — sottolinea — e per me significa doversi confrontare e cercare di fare il più possibile da sola per dimostrare prima di tutto a me stessa che posso farcela». E Diandra ce la mette tutta. Perché è grande la passione per quello che fa: «Non cambierei questo lavoro con nessun altro. Non solo perché sto sempre all'aria aperta, ma soprattutto perché ho investito nella mia regione». In quella Sicilia da cui i giovani hanno ripreso a emigrare con percentuali allarmanti. Già, tanti ragazzi vanno via: «Mia sorella vive a Milano, fa la doppiatrice negli spot pubblicitari», racconta Diandra. Lei è rimasta. E questo oggi fa notizia in una regione che si sta spopolando: secondo le stime della Svimez da qui al 2065 la Sicilia perderà più di un milione di abitanti tra emigrazione e calo delle nascite, scendendo sotto i quattro milioni di residenti. Nelle campagne siracusane, in una zona famosa per l'ottimo miele, c'è l'azienda agricola che Diandra Matera ha preso in mano solo da un paio d'anni, il suo mondo. «Ci sono nata, sin da bambina ci trascorrevo il tempo», dice.

Razza limousine

Alle dodici vacche limousine, una razza bovina di origine francese che ha carne di qualità, si aggiungono quattro meticce e i vitelli. Con lei lavora il padre: «Al momento non posso permettermi il lusso di avere qualcuno ma spero di crescere e poter prendere altre persone. Anche per poter permettere a mio padre di riposarsi. Mi piacerebbe avere anche degli animali da latte. Piano piano ci arriverò, Roma non fu costruita in un giorno». Ne conosce altre di donne che fanno il suo lavoro? «Sì, qualche coraggiosa c'è», risponde. Si sente coraggiosa. «Per come viviamo, sì, mi sento coraggiosa. Siamo in un territorio che non viene valorizzato per niente. Io non me la sento di abbandonare tutto questo, l'ho sempre sentito mio. La fatica viene ricompensata dal fatto che fai quello che ami. E in questo lavoro non ci sono feriali o festivi, gli animali hanno sempre bisogno di te». In effetti, in Sicilia l'imprenditoria femminile fa registrare dati abbastanza vivaci. L'Isola è quarta dopo Lombardia, Lazio e Campania per numero di imprese femminili, secondo un recente rapporto di Unioncamere, ed è addirittura prima in Italia per le imprese agricole gestite da donne, secondo i dati Ismea.

Le tradizioni

Donne come Diandra Matera che tengono vive le tradizioni del territorio e il legame con la terra. Diandra è iscritta alla Coldiretti, con cui ha partecipato a diverse manifestazioni: «È una grande famiglia, mi sostengono sempre», dice lei con entusiasmo. I problemi? Quelli di tutte le imprese, in primo luogo, racconta, le difficoltà burocratiche. Ma la cowgirl di Sortino non ha paura di affrontarle. Ha imparato tanto e continua a imparare ogni giorno accanto alle sue mucche: «Quello che ho studiato è importantissimo ma tutto va legato all'esperienza. Il sapere e l'esperienza sono entrambi importanti».

6 marzo 2020 (modifica il 6 marzo 2020 | 10:19)

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