четверг, 5 марта 2020 г.

Dal Globe Theatre di Gropius al Théâtre du Maillon di Strasburgo, palcoscenici in evoluzione

Milano, 2 marzo 2020 — 15:02

Un edificio iper-flessibile, senza confini tra ciò che è teatrale e ciò che non lo è. Qui ogni spazio è uno spazio scenico

di Elena Papa

«Questo non è un teatro: è una fabbrica del teatro». Con questa citazione lo studio parigino Lan (Local Architecture Network), fondato dall'italiano Umberto Napolitano e dal francese Benoît Jallon, ha vinto il concorso per la realizzazione del Théâtre du Maillon a Strasburgo. Il primo Maillon era nato nel 1978 nella zona di Hautepierre con l'obiettivo di diffondere la cultura nei quartieri periferici e coinvolgere i giovani in situazione di difficoltà. Quando nel 1999 l'edificio fu spostato in un hangar, nel Centro Espositivo di Wacken, la compagnia teatrale ha dovuto fare i conti con dei vincoli molto rigidi tra cui il montaggio e rimontaggio del teatro durante i mesi della fiera. In realtà l'occupazione temporanea si è poi rivelata un'opportunità perché ha costretto la compagnia a produrre una programmazione molto specifica e ad abbattere la barriera tra attori e pubblico.

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2 marzo 2020 | 15:02

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