среда, 4 марта 2020 г.

Co.co.co: ferie, tasse e stipendi. Tutti i diritti dei contratti di collaborazione

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Come funziona la collaborazione coordinata e continuativa

Dall'inizio degli anni Duemila in poi è stata una delle tipologie contrattuali maggiormente al centro dell'attenzione, soprattutto nel costante tentativo di correggere un frequente abuso: quello per cui si utilizzava questa forma per evitare di assumere un dipendente in più. Per capire la collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) bisogna inevitabilmente partire dal concetto – coniato assieme alla nascita di questo tipo di contratto — di parasubordinazione, cioè la condizione di un lavoratore che pur essendo autonomo svolge la sua prestazione – personale, non d'impresa — secondo modalità simili a quelle di un subordinato. Insieme alla tipologia co.co.pro – quest'ultima caratterizzata, come suggerisce l'acronimo, dall'esistenza di un progetto, istituita dalla legge Biagi nel 2003 e quasi del tutto abolita dal Jobs Act nel 2015 – con questo tipo di contratto ci troviamo a metà strada tra il lavoro dipendente e quello autonomo. Anche se, come vedremo, le più recenti scelte legislative e, prima ancora, alcune importanti decisioni giurisprudenziali, stanno sempre più facendo pendere l'ago della bilancia verso il primo.

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