Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Chiriches, Ferrari, Rogerio; Locatelli, Magnanelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo. All. De Zerbi
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; Bentancur, Pjanic, Rabiot; Bernardeschi, Dybala, Ronaldo. All. Sarri
Arbitro: Valeri.
Tv: ore 21.45 Sky 202 e 252.
C'è una Juve in difesa. E una Juve indifesa, per quanto strano possa sembrare, che in 32 giornate ha incassato 32 reti. Le ultime 6 in un paio d'ore tra Milan e Atalanta, un dato pessimo se oggi ti tocca il Sassuolo, la squadra che dalla ripartenza segna più di tutti: 18 reti in 7 partite (ma anche 15 al passivo).
Analizzando campioni e campionati, dal 1963 solo il Milan di Zaccheroni, nel 1998-99, aveva preso più reti (33) dopo 32 giornate, ma qui a difendersi, alto e con il possesso palla, pensa Sarri: «Questa è una stagione particolare per tutti. Credo che raramente si siano registrati così tanti gol in serie A, vuol dire che tutti hanno dei problemi nel trovare una certa solidità. Giocando dopo uno stop così lungo, con poca preparazione e in pieno luglio, la difficoltà di restare corte e compatte per tutte le squadre è raddoppiata. E questo lo si paga subendo di più». Tutto vero: 960 gol in 320 partite fa 3 gol a partita in questo campionato. Il top da quando la A è tornata a venti squadre. Gli scommettitori amanti dell'over (più di tre gol a partita) sono avvantaggiati, e con il Sassuolo vanno sul sicuro: 4,7 gol in media nelle loro ultime sette partite.
Se «contro l'Atalanta devi mettere in preventivo di prendere gol», Sarri avrà fatto lo stesso per oggi. E non ha avuto tempo per aggiustare il reparto: Bonucci rischia di non recuperare, Chiellini («Si è parlato poco di quanto ci stia mancando») non ha i 90' ma potrebbe partire titolare (poi spazio a Rugani) mentre Demiral è appena rientrato. La Juve, tutta, si prepara alla difesa. La frase di Sarri è un omaggio implicito al rivale, De Zerbi, l'allenatore più giovane della A: «Il Sassuolo ha una propensione al palleggio fuori del normale, lavora per toglierti il possesso palla, per rubarti il ritmo e se ci riesce ti mette in difficoltà». Un gioco che somiglia un po' a quello di Sarri? «Magari ha preso qualcosa, ma il 99% l'ha tirato fuori dalle sue esperienze».
La sirena dell'allarme suona forte: «Il Sassuolo ha una pericolosità offensiva fuori dal comune, a tratti dovremo anche soffrire e dovremo essere pronti a farlo. Dobbiamo pareggiare il loro entusiasmo, ma anche motivazione e determinazione: restare ordinati in certi momenti è una delle qualità che possono premiare. Ci giochiamo roba importante. Ci servono 11 punti».
La «roba» è lo scudetto, il nono consecutivo dei bianconeri («e vincere non è mai scontato» sottolinea Sarri), un titolo che andrà messo in ghiaccio rapidamente, la Champions incombe: il 7 agosto a Torino c'è il Lione da rimontare: si parte pur sempre da 1-0 per i francesi. E vincere non è mai scontato, cit.
14 luglio 2020 (modifica il 14 luglio 2020 | 22:21)
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Source: Corriere.it
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